Parole nel salottino: Natale a Oheka Castle di Diamante Giorgese

 



Erin ha ventitré anni e da sempre sogna di essere come Emile Dubois, il violinista dal fascino vichingo più famoso al mondo. Le sue insicurezze, però, l’hanno portata a rifugiarsi in un lavoro lontano dai riflettori e a vivere sullo stesso pianerottolo di Duncan, un talentuoso chef che cerca di salvare il ristorante di famiglia a Manhattan.

Questo Natale, soggiornare all’Oheka Castle, per Erin è l’occasione perfetta per allontanarsi dal vicino di casa che sembra odiare la musica del suo pianoforte e incontrare l’adorato Dubois. Ma il violinista si rivela essere presuntuoso ed egocentrico e Duncan, l’odioso vicino di casa dal quale avrebbe voluto scappare, è in realtà lo chef che sta cucinando gli squisiti pasti dell’hotel.
Attratto dalla fragilità e dal talento di Erin, Duncan è determinato a conoscerla meglio, ma malintesi comici, scambi di persona e le avance di un’altra donna faranno di tutto per fermarlo.

Tra paesaggi da fiaba, piste di pattinaggio letali e piatti in grado di sciogliere il cuore, Erin si ritroverà ad affrontare le sue insicurezze. Vuole davvero essere come Emile o la sua felicità si nasconde altrove?
E Duncan riuscirà a trovare l’idea vincente per salvare il suo ristorante e conquistare il cuore di Erin che appare determinata ad autosabotarsi?

L’amore vero, come la musica, suona le note più belle quando meno te lo aspetti. Tra le luci di una Manhattan innevata si snoda una coinvolgente storia che ti farà credere nel potere dei sogni, tenendoti con il fiato in sospeso fino all’ultima pagina.

Già dalle prime pagine è possibile ammirare un progetto grafico pazzesco, tra immagini che anticipano le scene dei capitoli e tantissimi ornamenti natalizi sparsi ovunque. Il black and white di stampa non valorizza il tutto, però traspirano l'attenzione e la cura per i dettagli.

Il lettore si imbatte in quella che è a tutti gli effetti una fiaba che con musicalità preannuncia le tematiche affrontate: tra tutte, l'amore per le proprie passioni e i sogni.
Proprio la musicalità accompagna tutti i capitoli con un'operetta menzionata che descrive il pov. Peccato per alcuni tratti ridondanti e la poca differenza nelle voci dei due punti di vista. Avrei preferito una narrazione un po' più credibile, ma la magia del Natale e la dolcezza trasmessa fanno chiudere un occhio a riguardo.

«Come fai a sapere dove sta la felicità?»
«Sperimentando, Erin! Facendo cose, provando. Capisci cosa ti piace vivendo nuove esperienze, non immaginandole. Finché non le vivi, non saprai mai se fanno per te o no e non c’è nulla di male nello sbagliare, nel credere che sarai felice facendo una cosa e scoprire che in realtà non fa per te. Non ne morirebbe nessuno Erin e tu potresti cercare la tua felicità altrove. La felicità ti aspetta lì dove tu hai il coraggio di cercarla.»

Attori di questa trama sono due personaggi diametralmente opposti. Abbiamo una lei costretta a mettere da parte il suo grande sogno di diventare una famosa pianista e un lui che, per veder brillare il suo, è costretto a combattere con la concorrenza.
I due, in aggiunta, sono vicini di casa e gli incontri sono scanditi dalle note di un pianoforte e da tanti fraintendimenti.
Non manca l'aria natalizia, l'intrusione di amici e parenti e un pizzico di fortuna che intreccia i destini dei protagonisti.
Coincidenza e determinazione saranno le parole che animeranno tutta la narrazione, guidando il percorso di crescita della protagonista.

Non è vero che per amare qualcuno devi prima amare te stesso. Non è vero che per amare qualcuno devi prima conoscerti a fondo. Non è vero. È l’amore di qualcuno a insegnarti ad amarti, è l’amore di qualcuno a insegnarti a conoscerti, a darti il coraggio di migliorare. È l’esempio di chi ti ama a insegnarti l'amore.

Ho apprezzato l'aver dato spessore anche ai personaggi di contorno grazie ai quali la storia riesce a evolversi in un finale molto introspettivo che non mi è affatto dispiaciuto.

Una coccola perfetta per il periodo!




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