Parole nel salottino: When September ends di Eleonora Musella

 



A ventisette anni, Grace conosce poco del mondo e persino di New York, la città in cui si è trasferita dalla California. Timida e abitudinaria, gestisce una libreria a Manhattan, sogna di diventare una scrittrice e di incontrare un uomo che sia come Mr. Darcy. Ogni piano romantico viene infranto da Logan: occhiali scuri, giubbotto di pelle, sigaretta sempre accesa e linguaggio piuttosto disinvolto. Grace è a dir poco seccata. Come si permette quel tipo di invadere la sua privacy e di disturbarla mentre scrive di Jane Austen su una panchina di Central Park? E chi gli ha dato l’autorità per leggere il suo saggio e fare commenti sulla sua scrittura?
Ma soprattutto: perché un tipo del genere sembra conoscere la letteratura inglese persino meglio di lei, che ne è una vera appassionata?
Grace vorrebbe lasciar stare ma, come tutti quelli che vivono per i libri, non può fare a meno di sentirsi incuriosita da quell’uomo enigmatico e pieno di contrasti, non può fare a meno di immaginare di vivere una storia da romanzo.
E Logan ha intenzione di darle proprio questo: una storia da romanzo.
Ma non proprio quella che Grace si aspetta.
Mi dispiace dover ammettere che, data la trama, avevo su questo romanzo altissime aspettative che purtroppo non sono state soddisfatte.

La protagonista ha un animo innocente, quasi immaturo, nonostante il difficile passato che ha alle spalle. Non crea empatia col lettore, forse per l'incoerenza tra pensieri e azioni.
La caratterizzazione di lui, d'altro canto, non mi ha entusiasmata: sicuro di sé e misterioso, a volte è al limite della red flag.
Tra i due succede tutto in fretta e tante situazioni, a mio avviso, risultano inverosimili, poco credibili nel contesto che il romanzo va a delineare.

«Lascia che i tuoi occhi facciano da tramite per la tua anima.»
«Non voglio che tu veda solo la mia anima, Grace.»
«E cosa vuoi?»
«Voglio che mi guardi negli occhi e tu veda il mondo. Le epoche lontane, i sogni futuri, le luci del ponte in questo preciso istante. Voglio che tu veda te stessa e me.»

La parte descrittiva e i dialoghi non risultano ben amalgamati, come se la narrazione si interrompesse negli scambi di battute tra i personaggi, in cui, inoltre, non è sempre immediato riconoscere chi parla. 
Chi legge non ha spazio per immaginare, è tutto scritto, anche la più piccola emozione o pensiero. Avrei preferito un pov più immersivo.
Si incontrano liste dettagliate sulle vite dei personaggi di contorno fin dai primi capitoli, il che però non aggiunge un "di più" alla storia nel punto in cui sono inserite. Mi sarebbe piaciuto assaporare le loro vicende al momento giusto, nel corso del libro.
A essere sincera, è proprio in quei momenti che ho avuto la sensazione che le sottotrame diventassero più interessanti a discapito della trama principale.

Un alone di cose non dette copre la maggior parte dei capitoli creando nel lettore un grosso hype che non viene soddisfatto nel finale come si vorrebbe.
C'è tanto spicy (con scelte discutibili) e ci sono alcuni cerchi che non vengono chiusi, lasciando presagire che in qualche modo questo non sarà un volume unico.

L'intreccio con la letteratura e la passione per la lettura permeano ogni pagina: c'è senz'altro dietro un lungo lavoro di documentazione che però l'intreccio non mette in risalto.
Vengono toccate tematiche importanti tra cui valori come l'amicizia, i sogni e l'amore sopra le difficoltà, tuttavia questo non basta per far raggiungere al volume il posto che merita nella mia scala di gradimento e ne sono veramente dispiaciuta.

Vorrei che l'autrice, come la sua protagonista, continuasse a inseguire il suo sogno senza scoraggiarsi: la storia ha del potenziale, ma si potrebbe valorizzare di più.







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