Alle superiori esistono professori buoni e professori come Claudia D’Arcangelo, che fanno di tutto per metterti in difficoltà. Valeria lo sa bene, per questo vuole superare l’ultimo anno di liceo classico nel più breve tempo possibile, in compagnia delle migliori amiche Amelia e Martina. Ma cosa succede quando si ha un debole per il caffè, bevuto tra una lezione e l’altra? Che si attira l’attenzione di Massimiliano Draco, il figlio popolare e irascibile della professoressa D’Arcangelo.
Inizia così un gioco di odio e gelosia, che porterà entrambi a fare i conti con un’attrazione tanto intensa da non riuscire più a stare lontani.
Un amore tra i banchi di scuola ambientato nel 2008, tra Cioè, MSN e musica ascoltata dalle cuffie di un iPod.
Un tuffo nei primi anni del Duemila è ciò che ci offre la Capone con il primo volume della sua nuova serie da millennial. Tra pagine di riviste sfogliate svogliatamente davanti ai distributori del caffè e cuffiette nelle orecchie per liberare la mente, conosciamo le vicende di un gruppo di adolescenti alle prese con la maturità: ognuno di loro viene presentato e descritto in maniera impeccabile e sempre coerente nelle azioni che svolge. La trama intreccia i loro sentimenti con fraintendimenti, gelosie e cose non dette, fino al tenero finale caratteristico degli young adult. Sullo sfondo abbiamo la fantastica Lecce e qualche "gita fuori porta".
«Non accadrà mai.»
«Mai è troppo definitivo, Ferrari.»
Attendevo con ansia il ritorno dell'autrice, la sua penna ironica non si è smentita nemmeno questa volta e il legame affettivo con il mood del romanzo ha agevolato il mio interesse nel proseguire la lettura che, a essere sincera, credo cominci con un ritmo molto lento per poi riprendersi nella seconda metà.
Ho avvertito qualche ridondanza e forzatura tra i vari capitoli, che non disturbano troppo la lettura, ma non l'hanno resa avvincente come speravo. L'intreccio è lineare, basilare, forse un po' prevedibile, quindi perfetto per adolescenti come lettura di compagnia.
Ho apprezzato gli escamotage utilizzati per far avvicinare i protagonisti, i valori e le tematiche discusse senza mai andare sul superficiale; tuttavia, a differenza delle pubblicazioni precedenti, manca a mio parere quel fattore wow a cui la Capone ci ha abituati.
Lo consiglierei a chi cerca un romanzo da comfort zone.
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