Si tratta di una serie romantica che racconta il rapporto di odio trasformato in amore tra Nam Ha-neul e Yeo Jeong-woo, che avevano prospettive promettenti nella loro carriera, ma sono caduti in crisi a causa di circostanze diverse. Ha-neul e Jeong-woo erano rivali al liceo, si disprezzavano a vicenda e si sono separati dopo il liceo, nonostante decidano entrambi di studiare medicina. Ma quando sono costretti a lasciare il loro lavoro di medici, finiscono per vivere insieme a casa di Ha-neul.
Per la rubrica del mercoledì su serie tv e film, oggi presentiamo “Doctor Slump”.
Si tratta di una serie televisiva sudcoreana del 2024 scritta da Baek Seon-woo, diretta da Oh Hyun-jong e interpretata da Park Hyung-sik, Park Shin-hye, Yoon Park e Gong Seong-ha.
Andata in onda dal 27 gennaio al 17 marzo, è al momento interamente disponibile su Netflix.
Da amante del cinema in tutte le sue forme e avendo visto la mia buona dose di drammi, posso dire che questa è stata una delle mie serie preferite dell'anno.
I protagonisti sono Park Hyung-sik nel ruolo di Yeo Jeong-woo, uno studente spensierato e brillante negli esami che si realizzerà come chirurgo plastico molto popolare, e Park Shin-hye nel ruolo di Nam Ha-neul, un'altra studentessa modello trasferitasi nella stessa scuola di lui e in seguito diventerà un’anestesista.
Come tutti gli studenti più bravi, anche loro sono costantemente in lotta per aggiudicarsi il primo posto, creando una dinamica alquanto esilarante che però perdono insieme a ogni contatto una volta diplomati. Una serie di circostanze li porteranno a ritrovarsi dopo diversi anni, quando Yeo Jeong-woo ha perso tutto – lavoro, reputazione, patrimonio - ed è costretto a trasferirsi in quella che è la casa di Nam Ha-neul, la quale ha anche lei lasciato il lavoro. Potete immaginare ciò che succede quando questi due ex rivali di scuola si ritrovano uno di fronte all'altra ancora una volta ed entrambi senza lavoro.
Quello che ho amato di questa serie è stato il tema principale trattato. Sappiamo che in Corea del Sud (e in generale in gran parte dell’Asia) parlare di salute mentale o di disturbi quali ansia, depressione, PTSD, è ancora tabù. La situazione sta pian piano migliorando, ma non si può non notare come questi siano argomenti “scomodi” per parte della popolazione. Per questo ero sorpresa (e soprattutto felice) quando ho scoperto che questo drama verteva proprio su questo. La rappresentazione di tali malattie è sempre importante, ma lo è ancora di più quando il contesto sociale in cui viene discussa non è aperto a tali questioni.
Il ritratto dei disturbi che i due attori ci dipingono è ammirevole, lontano dal solito modo buio, cupo e grigio che spesso vediamo in tv .
Inoltre, da persona che soffre di ansia e da anni in terapia, ho davvero apprezzato come tutti e due i protagonisti, nonostante i dubbi, le reticenze, lo stigma, abbiano affrontato la paura decidendo di intraprendere un percorso di guarigione con uno psicologo.
Come sempre però, non basta la terapia, le medicine e uno specialista per migliorare e dichiararsi guariti: serve tanto lavoro personale e sostegno da parte dei propri familiari e delle persone care. Yeo Jeong-woo e Nam Ha-neul finiscono per essere questo l’uno per l’altra. Il percorso di guarigione individuale si affianca al loro cercare di guarire insieme, supportandosi, permettendosi di piangere e dal consolarsi finiscono ad amarsi.
Hanno intorno tante figure importanti che li aiutano in questo periodo buio della loro vita: la madre, lo zio e il fratello di Nam Ha-neul, l’unico amico di Yeo Jeong-woo che non l'ha abbandonato dopo l'incidente e la migliore amica di lei. Tutti, a loro modo, sono parte di questo processo che li vedrà uscirne vittoriosi.
Sarò tuttavia onesta: per quanto l’abbia amata e per quanto sia felice di vedere una serie focalizzata sulla salute mentale, c’è ancora molto su cui lavorare affinché la società coreana arrivi ad accettare tutto questo. Per il momento mi rallegro con la fantastica recitazione di Park Hyung-sik e Park Shin-hye (attori che io ADORO) e ve la consiglio vivamente.
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