Il filo di Nortia: Ricominciare da zero di K. J. Aline

 




Cora Harris è una giovane donna di venticinque anni che decide di diventare mediatrice culturale per aiutare gli altri, dopo la perdita in guerra di un famigliare. Il suo carattere forte e impulsivo la spinge a cacciarsi in situazioni complicate, essendo incapace di tollerare le ingiustizie. A causa di questo temperamento, viene "spedita" a Balkarhi, villaggio tormentato da guerra e violenza, dove svolgerà la sua mansione sul campo di battaglia, costretta a ripartire da zero contro tutte le sue convinzioni.

Gabe è per tutti il Capitano Lewis, uomo apparentemente freddo, cinico e distaccato, e coordina le attività del Villaggio. Impavido di fronte al pericolo, si espone sempre in prima persona contro tutto e contro tutti. Quando il suo sguardo si posa su Cora, però, capisce subito la forza e la determinazione della sorella di una persona a lui molto cara, Randal, un commilitone perso in guerra.

La vita di Cora e Gabe sembra legata da un filo invisibile che li porterà sempre più vicini.

Questo nuovo sentimento nato in una situazione così difficile potrà resistere al tempo? E, soprattutto, quanto dovrà essere forte un amore nato sotto bombardamento?

Ciò che sembra tracciato, si rivelerà imprevedibile e nulla sarà davvero come sembra.


Ciao lettori. Questa è una lettura che mi portavo dietro da tantissimo tempo e finalmente riesco a parlarvene. 

Si tratta di "Ricominciare da zero", un romance military di KJ Aline edito Blueberry Edizioni.


Cora è una protagonista tenace e combattiva, un po' impicciona e questo sarà la causa dei suoi problemi. Eppure non è un personaggio che si dimentica: altruista, avventata, riesce a catturare il lettore nella sua rete. Il personaggio maschile, Gabe, è un uomo che la guerra ha reso più rigido, nonostante il suo animo buono celato sotto una maschera ben costruita.


"Non volevo pensare, non volevo farmi domande, non volevo neanche immaginare quello che fosse realmente accaduto, così contai.

Contai sapendo che l’ultima volta quegli stupidi numeri mi avevano riportato Gabe. Contai aspettando, ma arrivai al venti, poi al cinquanta, fino a raggiungere il cento.

Continuavo a contare, eppure non cambiava niente."


La lettura scorre fluida e l'interesse si mantiene vivo per tutto il susseguirsi delle vicende. Impossibile non lasciarsi coinvolgere dal viaggio, dalle violenze, dalla tenerezza dei bambini e dalle varie emozioni come salvezza, amore, conforto e forza che l'autrice riesce a far emergere. Non mancano alcune scelte prevedibili che avrebbero potuto far scemare l'entusiasmo e invece nel complesso posso ritenermi soddisfatta. 


Una storia piacevole e intensa che lascia un insegnamento: ogni nostro passo non è da ritenersi sbagliato, può essere non compreso all'inizio lasciandoci confusi e arrabbiati, ma alla fine, per una serie di eventi, si dimostra una delle scelte migliori e inaspettate che potremmo mai aver vissuto









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