Prime Video: Il gioco della Morte – Death's Game






Choi Yee-Jae, stanco di tutte le avversità che deve affrontare in vita, decide disperatamente di suicidarsi. Peccato che la Morte decide di punirlo per questo suo gesto, obbligandolo quindi a reincarnarsi in altre dodici vite. Solo se riuscirà a sopravvivere in questo intricato percorso, il protagonista non verrà condannato all’inferno.

 


Oggi voglio proporvi  “Il gioco della morte”, il nuovo K-drama tratto dal webtoon omonimo di Lee Won-sik e Ggoolchan. Scritto e diretto da Ha Byung-Hoon, è già disponibile in Italia sulla piattaforma Prime Video.

L’impianto narrativo della serie si presenta come una fusione di più generi perché, nonostante ciascun episodio non si discosti dal soprannaturale e dall'horror demoniaco, tende a declinarsi in altro: dal thriller industriale allo school drama, dalla rom-com al poliziesco e così via.

Tra le tante qualità c’è sicuramente la recitazione di un cast di alto livello che riesce ad affrontare temi profondi di redenzione e resilienza, offrendo una prospettiva unica sulle sfide umane. Il cast è composto da: il milionario Park Ji-tae (Choi Siwon), l’atleta di sport estremi Song Jae-seop (Sung Hoon), l’adolescente bullizzato Kwon Hyeok-su (Kim Kang-hoon), l’agente criminale Lee Ju-hun (Jang Seung-jo), il ventenne carcerato Cho Tae-sang (Lee Jae-wook), il bambino neonato con genitori orrendi, il giovane fotomodello Jang Geon-u (Lee Do-hyuk), il misterioso artista Jung Gyu-chul (Kim Jae-wook), il detective di polizia An Ji-hyung (Oh Jung-se), il barbone smemorato (Kim Won-hae), l'impiegato licenziato (il caratterista Kim Gun-ho) e l’ultima vita di cui non svelo nulla.

Tante storie che sembrano non avere nulla in comune e invece si scoprono intrecciate tra loro e legate, in qualche modo, al protagonista. È lui che, attraverso ricordi e traumi di molti altri, non solo prende coscienza di aver sprecato la propria vita e di aver distrutto quella dei suoi cari, ma è costretto a realizzare di essersi cacciato in una situazione peggiore, assurda e crudele.

Seo In-guk con il suo talento comico e drammatico in questi otto episodi, ci coinvolge e ci insegna emotivamente tanto…

 

“Non stai vivendo veramente, se vivi sempre nella paura. Ma siccome ero un codardo, vivevo nella paura costante. Preoccupato che il mondo non riconoscesse il mio dolore, che sarei rimasto indietro, e che sarei stato respinto, ho finito per togliermi la vita per questa paura, ancor prima che la vita potesse sbocciare davvero. Solo dopo essere morto, avevo capito che la vita stessa era un’opportunità. E il dolore che pensavo mi stesse divorando non era così grande. Belle giornate. Giornate in cui piove. Giornate in cui c’è vento. Ho imparato che la vita è fatta da giorni diversi e che va benissimo fallire, finché si continua ad andare avanti”.

 

E così un drama che dovrebbe parlare di morte e suicidio diventa un vero e proprio inno alla vita e alla speranza, perché c'è sempre qualcosa peggio di quanto immaginiamo. Quando sembra che non ci sia più motivo di vivere, dovremmo pensare solo a coloro che ci amano e non dobbiamo ferirli essendo loro il nostro. Bastano i sorrisi dei nostri cari per rendere la vita degna di essere vissuta.

Buona Visione!!





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