Parole nel salottino: Rogue - Winds of War di M. A. Capasso (Chronicles of Ireland Series #1)

 




Rogan Doyle ha chiuso con il suo nome e il suo passato quindici anni fa, quando ha lasciato la malavita di Dublino per raggiungere il clan O'Connor a Boston e diventarne membro.

Dietro di sé, un lutto mai elaborato e un folle amore.

A Boston è diventato Rogue, il braccio destro e migliore amico di Axel, una spalla forte per tanti dei suoi amici e fratelli. La lealtà che sente verso il clan, Ryan Doherty e i suoi mille segreti, però, lo spingono a tornare di nuovo a Dublino, dove si scontra con una realtà ben diversa da quella che ricordava.

Una realtà che lo costringe a fare i conti col suo passato e con la corazza che si è costruito attorno, incrinata dall'incontro con Keira O'Neill.

Giovane, ribelle, fresca come il mare d'Irlanda e imprevedibile come le tempeste che ne sconvolgono il territorio, Keira è invischiata in un meccanismo oscuro e Rogue ne è attratto come una falena che gira attorno alle fiamme.

Ma Keira è proibita.

Perché è la figlia di uno dei suoi fratelli.

Perché gli ricorda sua sorella Jennifer.

Perché non vuole sporcarla col tanfo della criminalità in cui lui nuota dalla nascita.

Perché è una boccata d'aria fresca che uno come lui non potrà mai permettersi.

Ma un cuore che torna a battere dopo tanto tempo potrà più essere ignorato?

CONTENT WARNING

Questo libro contiene scene, linguaggio e atti espliciti, in un contesto criminale. Tali contenuti sono da intendersi rivolti a un pubblico adulto e consapevole.


Io i personaggi della Capasso li sento vivi fin dal primo rigo della sua prima uscita, come se condividessimo l'aria che respiro, come se mi bastasse spostarmi oltreoceano per incontrarli.

Questa sensazione mi è tornata addosso quando l'autrice ha annunciato l'uscita di questa serie di spin-off/sequel incentrata proprio su quei personaggi che di "secondario" avevano solo l'etichetta, forse nemmeno lei riusciva ancora a farne a meno.

E ha cominciato col botto con il più ribelle tra tutti: Rogue. Colui che all'apparenza sembra impossibile scalfire, ma che nella realtà porta dentro tante cicatrici che non vogliono rimarginarsi.


«Lo sai cosa vuol dire in realtà la parola "rogue"?»
Mascalzone, furfante, canaglia.
Ribelle.


Il pov è cambiato rispetto a UnLimited: qui sono i personaggi a parlare. E se da un lato guardiamo da vicino cosa significa appartenere a un clan (con i sacrifici e i doveri annessi), dall'altra le radici di casa si intrecciano prepotentemente fino a raccontarci cosa c'è "oltre".

Nonostante si tratti di uno stand-alone autoconclusivo, la lettura della trilogia è fortemente raccomandata per meglio capire gli intrecci narrativi... Io direi essenziale, perché il parallelismo con la vita di Axel è costante.

Ho apprezzato gli sviluppi della vicenda mescolati con ricordi e flashback che aspettavamo da tempo, non sono mancati imprevisti e sentimenti contrastanti. Su alcuni personaggi restiamo in attesa di risposte che sicuramente troveremo nelle prossime uscite di questa serie.

Peccato per la solita ridondanza nei pensieri dei pov, forse voluti per la caratterizzazione degli stessi, ma hanno a volte rallentato la mia lettura.

Sono comunque curiosissima di scoprire il prossimo!




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