I Flash di Ares: La ragazza di Teheran di Marjan Kamali

 


È un rovente pomeriggio d’agosto quello in cui Roya ha appuntamento in una piazza di Teheran con Bahman. Si sono conosciuti in una libreria, e lei si è subito innamorata di quel ragazzo appassionato di poesia che vuole cambiare il mondo. 
Vogliono sposarsi proprio quel giorno, di nascosto dalla famiglia di lui, ostile alla loro unione. Ma quello è anche il giorno in cui Roya scopre quanto male può fare la Storia quando ha piani diversi dai tuoi. Passano le ore, e Bahman in quella piazza non arriva. 
La ragazza si trova invece nel pieno di una sommossa violenta. Un colpo di Stato, scoprirà poi. In preda al panico, vede edifici in fiamme e uomini colpiti a morte sotto i suoi occhi, mentre lei riesce per un soffio a mettersi in salvo. Non sa perché il ragazzo non si è presentato, se ha cambiato idea, se è stato imprigionato o addirittura ucciso a causa delle sue opinioni. Quello che sa è che senza di lui la sua vita si prospetta come una sequela infinita di giorni vuoti. 
Tanti anni dopo, in America, dove il padre l’ha mandata per metterla al sicuro e dove si è rifatta una vita, un incidente del destino fa riemergere con forza le domande che ha dovuto soffocare nel profondo della sua anima: 
Perché sei sparito? Dove sei andato?  Come hai potuto dimenticarmi? 
Quel che emergerà è una verità sconvolgente che la farà vacillare e la metterà di fronte alla caparbia forza dell’amore.



Non è un romanzo storico nel vero senso della parola, perché con la scusa dell'ambientazione ci racconta la situazione in Iran negli anni 50, degli eventi che portarono al crollo della democrazia e successivamente all'avvento del governo degli Aiatollah.
Mi ha sempre sorpreso come in un paese fortemente occidentalizzato abbia potuto prendere piede un governo oscurantista come quello di Komehini e come un paese culla di grande cultura, tradizioni e civiltà si sia ridotto a un crudele orrore distopico. 
Attraverso la storia d'amore di Roja, figlia amata di una famiglia semplice ma lungimirante e guidata da un padre fermamente convinto della necessità di istruire al meglio le sue figlie, e Bahman,studente universitario imbevuto di idee rivoluzionarie ma oppresso da una madre possessiva e manipolatrice, l'autrice ci guida in un viaggio che dall'Iran ci porterà in America; la mano che dividerà i due innamorati è la stessa che li aveva uniti, una mano che non potrà però far nulla contro il destino, grande direttore d'orchestra in questa vicenda. 
L'autrice, iraniana di nascita, ha saputo raccontare una storia bella e importante senza oscurare lo sfondo della realtà storica; lo stile asciutto e conciso mantiene sempre le redini dell'attenzione in pugno e non annoia.
Molto bello.









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