Buon pomeriggio, oggi voglio parlarvi dell'ultima serie vista su Disney Plus.
A partire dal trailer, il drama Link: Eat, Love, Kill in apparenza sembrava possedere tutte le qualità per essere un ottimo prodotto in cui mistero, thriller, commedia e romanticismo si intrecciano perfettamente.
La bellezza della serie è l'equilibrio presente per buona parte degli episodi tra il comico e la ricerca della verità. Ogni persona si incastra perfettamente e il "primo" omicidio dello stalker sembra un degno evento alla Holmes.
Divertente ma abbastanza elaborato per mettere in crisi un’unità investigativa.
A un certo punto, però, vi verrebbe quasi da biasimare il colpevole perché "povero, che cosa non ha passato quella sera eppure...", ma davvero dura poco! I primi episodi catturano lo spettatore impegnato a raccogliere i vari indizi sparsi: ci vengono fatti conoscere i personaggi e, già da un primo sguardo, possiamo apprezzarli o meno. Episodio dopo episodio, la suspense aumenta di pari passo con la confusione, perché via via sul tavolo iniziano a esserci troppi sospettati e molte incognite.
Ho trascorso quasi una giornata intera senza accorgermi di aver divorato una buona parte, tanto è stato l'intrattenimento. Tuttavia, una volta che le carte vengono smascherate, la risoluzione e il finale lasciano l'amaro in bocca. Invece di godersi la verità, le vicende vengono rese ancora più intriganti e allo stesso tempo noiose e morbose e quel che fino a poco prima era bello, vi apparirà pesante tanto da voler velocizzare con telecomando alla mano.
Certo, nel mezzo non è stato tutto rose e fiori.
Di solito sono favorevole quando si crea un world building così ampio, ma mai mettere in secondo piano i protagonisti principali. La relazione tra questi ultimi, infatti, il più delle volte appare forzata, come se dovessero a tutti i costi stare insieme.
La parte romantica di questa serie ha davvero poche basi su cui appoggiarsi, soggettivamente l'ho trovato abbastanza inutile. Nulla da dire, invece, sulle tematiche affrontate, molto tendenti al dark, con una tragedia di base. Fotografia e ambientazioni sono ricorrenti, ma il set è molto bello e racchiude l'idea di una storia tragica in un quartiere particolare.
In sintesi, un ottimo risultato se pensiamo che mix del genere non ce ne sono tanti e, come sempre, negli attimi conclusivi si auto sabotano.
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