Johahae (좋아해): Face by Jimin


Ciao a tutti. 

Oggi torno a parlarvi di musica, in particolar modo voglio soffermarmi sul primo album da solista di Park Jimin.

DISCLAIMER:  Non oso vestire i panni di un critico esperto; questo articolo - come quelli precedenti - sarà una chiara e semplice visione personale.

Molti di voi mi conoscono e sanno che da qualche anno seguo il "kpop", però quando si tratta di alcuni artisti - come i BTS - il discorso cambia. La scoperta o "conoscenza", chiamatela come preferite, di questo gruppo e di conseguenza della loro discografia è stato un momento significativo. Ancora oggi la loro musica mi accompagna e continuo a sostenere questi sette artisti che oltre a essere interessanti nel collettivo, lo sono anche come figure individuali


Jimin, prima di diventare un idol, è stato un ballerino. 

Si avvicina alla danza grazie alla break dance per continuare poi con il "popping" e il "locking", infine specializzandosi in danza moderna e contemporanea alla Busan High School of Arts. 

Decide di svolgere un'audizione quando i suoi insegnanti gli suggeriscono di provare con la carriera da idol. Entrato a far parte della Big Hit Entertainment otto mesi prima del debutto con i BTS, oltre a essere il membro con il periodo di formazione più breve, è quello che ha rischiato più volte di non debuttare. Nonostante questo, Jimin non si è mai arreso e il suo temperamento deciso convince i ragazzi a garantire per lui. 

Oggi è seguito maggiormente per la sua indole da perfezionista, per la massima devozione quando si tratta di esibirsi. Il suo stile di danza, arricchito anche da movimenti di arti marziali, è definito unico e molto apprezzato.

Tra i membri gli viene riconosciuto in particolare il suo fare da supporto morale. È una persona decisa, molto comprensiva, profonda, con forti valori. La sua dolcezza verso tutti lo porta a essere definito l'Army d'eccellenza, il fan numero uno dei membri perché non dimentica mai di far sentire il suo sostegno a chiunque gli sia intorno. 

Seppur oggi conosciamo i BTS per essersi distinti all'interno del panorama musicale coreano, questo loro tratto distintivo inizialmente non è stato ben accolto. Con una serie di eventi che non mi soffermo a spiegare nel dettaglio perché sarebbe come aprire un vaso di pandora, ogni membro ha dovuto affrontare situazioni spiacevoli, piene di stress, depressione, bullismo (per citarne le più importanti).

Condizioni spiacevoli che all'interno dell'ambiente coreano hanno sempre avuto picchi elevati, portando anche a reazioni estreme da parte degli idol. Con il tempo e grazie, anche, ai BTS che si sono fatti portavoce lanciando messaggi attraverso la loro musica, possiamo notare una leggera differenza che comunque rimane, tutt'oggi, a un livello medio-critico. 

Ovviamente ogni azione buona comporta una reazione negativa.

Già attraverso alcune sue tracce abbiamo potuto notare come lui affronta personalmente le conseguenze di tutto ciò.

Se in "Serendipity", "Promise", "Friends", vi è un lato in cui suggerisce che l'amore è una forza in grado di trasformare il mondo con il suo potere, nonostante trovi più difficile amare se stesso che amare gli altri, mostrando l'amicizia tra i membri enfatizzandone il cameratismo reciproco; 

in "Lie" e "Filter" esplora i temi dell'inganno, del sentirsi intrappolati in una situazione corrotta dove è consapevole della falsità che lo circonda e dell'impatto negativo che sta avendo sulla sua vita e sottolinea di come vorrebbe utilizzare i "filtri della telecamera" per enfatizzare i suoi lati diversi e non per nascondersi dalla prospettiva e il pregiudizio delle persone.

Il 24 Marzo 2023 è uscito "Face", il suo primo album solista e penso che sia stato un regalo di compleanno anticipato - non che lui conosca il mio compleanno, non sono così pazza da crederlo, ma le coincidenze, quelle sì che sono belle, direi meravigliose.

Jimin è uno dei miei "bias" - avrò modo di spiegarvi il significato in un articolo a parte - e ogni volta che produce della nuova musica sono sempre curiosa di scoprire com'è. 

Il suo stile è sempre stato unico e particolare, forse caratterizzato anche dal suo timbro. Ha una voce delicata, dolce, morbida, con un controllo vocale esigente che gli permette di raggiungere note molto acute e produrre un falsetto che in un uomo è difficile trovare.


"Face" si presenta con le seguenti tracce: 

1. Face-off 

2. Interlude: Dive 

3. Like Crazy 

4. Alone 

5. Set Me Free Pt.2 

6. Like Crazy (versione inglese) 

7. Letter (traccia nascosta)


Nella versione fisica dell'album, la versione inglese di "Like Crazy" è lunga 10:02 minutI. Questo perchè al termine della canzone, dopo alcuni istanti di silenzio, precisamente al punto 6:13 parte la traccia "Letter".


Quest'album personalmente appare un viaggio attraverso l'emotività. Espone stati d'animo come la solitudine, l'introspezione e l'accettazione di sé,  non solo attraverso le parole, ma anche oscillando attraverso suoni dall'aspetto “pungente” e“vellutato”. 


L'insieme delle canzoni rappresenta un'ambientazione personale dove è impossibile non caderci dentro il che lo rende maggiormente riconducibile all'artista per chi conosce un minimo della sua storia personale.


La delicatezza, utilizzata come invito a entrarci, lo definirei quasi intimo.

La pandemia ha destabilizzato quello che la vita, la società e le persone stesse fanno tutti i giorni: creare profonde radici le cui conseguenze non vengono notate quasi mai, eccetto per alcuni eventi che amplificano quegli effetti. 

C'è chi ha bisogno di lavorarci su, c'è chi è più introspettivo: non si tratta di chi è o meno più intelligente.  In questo tempo siamo tutti in quella fase di ritrovare il nostro equilibrio. C'è chi l'ha già raggiunto, chi invece no. 

Mostrare agli altri come si trova il proprio non è un segno di arroganza, quanto più di umiltà. Raccontare di come e quando si cade, non è segno di debolezza, ma di umanità. 

Il problema nasce quando ci affidiamo a persone di cui pensiamo di poterci fidare rivelandosi alla fine sbagliate perchè si crea un effetto devastante nel quale pensiamo che ogni nostra azione, il nostro essere è sbagliato. 

Jimin ha mostrato il suo viaggio, la sua ricerca e la sua risposta. 

Come la persona che è sempre stata, quella che mette davanti il benessere degli altri prima del suo, ha deciso di esporsi. Ancora una volta poteva scegliere di non raccontare nulla, di rimanere nel privato tuttavia io l'ho interpretato come un continuare a sottolineare quello che già una volta lui stesso ha detto:

 

"Ricorda che c'è una persona qui in Corea che ti capisce",
dimostrando che non siamo soli e che in ogni parola o suono esiste quella voglia di essere non solo artista, ma anche confidente, amico o fratello.

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