Giada Fariseo in "La ragazza che salvava le coccinelle dall'acqua" ci racconta di Alix Leroy e del suo passato che odora di ricordi, giochi di spezie e scie di aneto.
La protagonista, infatti, è un’esperta creatrice di profumi in un’industria ormai lontana dal mondo artigianale che ha visto sbocciare il suo talento; la nostra donna in carriera riceverà una chiamata inaspettata e dovrà tornare a "casa" dove l'aspetta un'importante eredità. Sarà per lei difficile capire da quale parte dell'oceano voler stare e scegliere tra la Grande Mela con i suoi ritmi frenetici oppure la Provenza con tradizioni mai dimenticate.
Il libro presenta una trama interessante che fin dalle prime pagine lascia ad alcune parti dedicate al vissuto della protagonista il compito di attirare l'attenzione del lettore.
La scrittura è precisa, le descrizioni minuziose, in alcuni punti forse risulta anche tanto dettagliata da rallentarne un po’ il ritmo.
Niente viene lasciato all'immaginazione. La documentazione è accurata, gli escamotage geniali fanno percepire un profondo studio dei particolari e delle nozioni trascritte.
Tutte le sfere sensoriali vengono coinvolte a tal punto che odori, consistenze e colori sembrano fuoriuscire dalle frasi stampate.
La storia, quella celata tra le pagine, è come una mano che stritola l'anima e tutto quello che c'è lì attorno; un viaggio dal sapore di sfide importanti, dolorosa nostalgia e amata libertà.
La lettura è consigliata a chi cerca un romanzo che permetta di viaggiare con la mente ed emozioni che facciano sorridere il cuore.
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