Recensione: Tutto il bene, tutto il male di Carola Carulli

recensione Renata, monica, tatiana, claudia

“Non smettete mai di cercare, tutto il bene e tutto il male del mondo”.

Tutto il bene, tutto il male è un romanzo intimo, personalissimo ed evocativo. È il diario minimo di una famiglia e di tre generazioni: Sveva racconta il fragile rapporto tra sua madre, Sarah, e suo padre.

Una storia fatta di tradimenti, di delusioni e di rivalse. Unico rifugio, per lei, è Alma, la zia materna: la donna che è vera protagonista della storia. È in Alma che Sveva si riconosce come figlia e, quando Alma diventerà anche biologicamente madre, ricomporrà con lei e con Tommaso un nuovo rapporto familiare.

Attraverso lo sguardo di Sveva, vediamo scorrere a passo di danza l’esistenza di Alma. Alma che è figlia, sorella e, finalmente e soprattutto, madre; Alma che si ribella ad una logica che la vorrebbe elegante ed attraente giovane di buona famiglia e che sceglie la strada difficile: la ricerca di sé nell’arte della scrittura, attraverso la rottura con un modello di perfezione patinata che le offrono la madre e la sorella.

Nel momento della separazione dei genitori, Alma rimane con il padre. In lui che, psichiatra, cura la mente, trova rifugio dall’ansia di vivere, dalla competizione che rende difficile alzarsi ed affrontare il mondo. Ricompone con lui e con la giovane nipote Sveva una famiglia trasmessa da una linea di sangue diversa da quella materna: anticonformista, creativa e sensibile. Anche Sveva ritrova in quel nucleo di autentici affetti familiari la forza per uscire dal bozzolo, per trovare in sé la cifra naturale dell’arte. Sul grande palcoscenico, la giovane donna capirà quale eredità di affetti le abbia lasciato la zia e quali responsabilità ora abbia nei confronti di Leyla, la figlia di Alma: per lei non è cugina, ma sorella e, in fondo, figlia.

Lo stile ricercato e scorrevole rende la lettura del romanzo accattivante. La narrazione è strutturata come un flusso di coscienza, arricchito da immagini evocative e solari. Si finisce per piangere insieme alla protagonista, e sono lacrime di dolore e di commozione. Qua e là, si respirano un tocco di magia e un pizzico di sapore gitano.

Tutto il bene, tutto il male mi ha coinvolto e conquistato con la sua intensità: è un romanzo davvero bello che vi resterà dentro l’anima.

DESLY



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