Cari lettori, oggi ho il piacere di presentarvi un libro molto speciale, “La Quercia dell’Orfano” di Cristiano Pedrini, edito Youcanprint.
“..è la rappresentazione vivente di come ogni essere umano meriti un’opportunità di crescere, vivere, e diventare un individuo capace di rendere questo nostro mondo migliore.”
Protagonista del romanzo è René Fontaine uno dei modelli più famosi e richiesti di Francia, ma nonostante il suo successo, rimasto con i piedi per terra. Ventuno anni prima a trovarlo in fasce sotto una quercia in una fredda mattina di novembre fu la Reverenda Madre Antoinette dell’abbazia di Saint-René d’Angers, che sorge da secoli sulle colline che circondano il villaggio di Sainte-Eulalie. René con alcuni giorni di vacanza nel luogo dove venne ritrovato, spera di scoprire qualcosa di più sui suoi natali. In questo soggiorno, il giovane incontrerà molte persone: Maxime, un intagliatore del legno, Martin de Rohan, appartenente ad una nobile famiglia della regione, e un solitario e misterioso lupo che sembra seguirlo ovunque, quasi a volerlo proteggere dal suo stesso passato che potrebbe emergere di colpo, travolgendolo. Queste presenze renderanno la visita di René assai diversa da quella che aveva immaginato, squarciando il velo che da sempre cela le sue vere origini.
“La Quercia dell’Orfano” è un romance che mi ha attratto fin da subito per la trama intrigante e non ha deluso affatto le mie aspettative. Infatti inizio con il fare i complimenti all’autore Cristiano Pedrini perché le sue parole, in ogni pagina e capitolo, sembrano essere una vera e propria esaltazione alla vita, all’emotività, al fascino della natura. Un giovane protagonista, René, che a tratti mi ricorda tanto San Francesco, completamenti differenti nella vita ma simili nello spirito, nella bontà e nel sacrifico che essi mettono in tutto quello che fanno, in ciò che li circondano e per le persone che amano e di cui hanno bisogno.
Una storia in cui è racchiuso tutto e sembra non mancarci niente, senza esserci nessun tipo di confusione: dall’amore verso sé stessi a quello per gli altri; perché l’importante è amare, senza contare chi abbiamo difronte. Dall’andare sempre oltre le apparenze e ai pregiudizi o al difficile atto di saper perdonare.
In ogni capitolo l’ autore inserisce sempre interessanti descrizioni e richiami che rendono la lettura mai noiosa o lenta ma sempre più coinvolgente e interessante.
“La Quercia dell’Orfano” è un romanzo scritto in terza persona in modo semplice, scorrevole, ricco di dettagli e rappresentazioni tra cui poter cogliere anche molti consigli.
Un libro che suggerisco di leggere e che merita di essere preso in considerazione da tutti.
BUON LETTURA!!!
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