I flash di Ares: Piccole cose preziose di Janelle Brown

Lettori estivi e invernali, lettori per tutti i gusti: apprezzo il tempo di ozio estivo che mi ha permesso di affrontare questo bel tomo, impegnativo e appassionante, godendomelo alla grande.

Un giallo?

Piuttosto un noir con intrecci psicologici impegnativi, personaggi dalle mille sfaccettature e finale al cardiopalma.
Pochi e buoni sentimenti per quattro attori cattivi e spietati, ognuno di loro con titolo e motivi diversi ma personaggi che non vorrei mai incontrare nella vita:

la prima voce narrante è quella di Nina Ross, cresciuta a latte e truffa, dotata di una bella laurea in storia dell’arte, il cui utilizzo doveva valere come francobollo per una nuova vita ma è diventato, invece, uno scivolo per l’inferno;

Vanessa Liebling, ricca,famosa influencer (non necessariamente nell’ordine) si ritrova nella sua villa megagalattica Stonehaven, sul lago Tahoe, a cercare di rimettersi in sesto ma non sa di essere finita completamente nella brace del barbecue acceso da Nina e dal suo complice Lachlan/Michael bello, spietato e bastardo senza coscienza.

La figura fosca e tragica della madre di Nina, il Deus ex Machina di una vicenda a metà strada tra il thriller alla Hitchcok e una tragedia greca è una donna che per un pugno di dollari venderebbe l’anima al diavolo, un demonio che condurrà tutti in una rete abilmente costruita.

Vanessa, è l’alter ego di Nina, una ragazza che come ho già detto ha tutto ed in realtà non ha nulla, se non il nome e gli armadi pieni di vestiti.

Per l’autrice questa è l’occasione di approfondire l’argomento social network presentando il lato peggiore e più alienante del mezzo digitale, un mezzo capace di alterare menti e coscienza di chi si fa inghiottire dal sistema.

Un crescendo di suspense e di tensione conduce il lettore alle battute finali, a un lieto fine non scontato e con tante ombre.

Assolutamente da leggere.

VOTO

LETTURA MODERATA


Nessun commento