Film: Black Widow


È finalmente ci siamo! Il film e la storia tanto attesa è arrivato. Il Marvel Cinematic Universe torna nei nostri cinema e lo fa con Black Widow, il primo film della fase 4 che ci racconta tutto della Vedova Nera.

Diretto da Cate Shortland la pellicola inizia con un lungo flashback che ci illustra la vita di una famiglia in Ohio nel ’95, con molti riferimenti successivi alla violenza e all’abuso sui minori.

L’eroina Natasha Romanoff sembra molto ricordare un altro grande eroe Marvel: Captain America. Infatti Nat dopo aver violato gli accordi di Sokovia, insieme a Steve Rogers e gli altri Avengers, è decisa a ricominciare altrove la propria vita ma si ritrova con alcune questioni del passato da risolvere che la portano a cercare e a collaborare con la stessa sorellastra Yelena Belova (Florence Pugh).

Tra fughe rocambolesche e in un clima tetro di sfruttamento e di forte pessimismo verranno fuori nomi che già abbiamo sentito nei precedenti film: Stanza Rossa, Spie sovietiche, la figlia di Dreykov ..   

In tanti scontri all’ultimo sangue Nat e la sorellastra riescono anche a ritrovare e ricostruire la propria famiglia originaria, composta da: Alexei Shostakov (David Harbour), il Captain America chiamato Red Guardian e Melina Vostokoff (Rachel Weisz). Le due vedove nere riscopriranno il vero senso della famiglia, di fiducia e di prima ancora il gioco di squadra, cosa che Natasha aveva imparato grazie all’aiuto degli Avengers.

Un film che se può risultare, all’inizio, spento e troppo cupo, alla fine ci si accorge rispecchia perfettamente le dinamiche e i principi che fanno parte della vita della Vedova Nera: violenza, conflitti, bambine spaventate, libertà e indipendenza femminile.

Una pellicola con al suo interno una morale, quello dell’amore, della fiducia e della collaborazione; perché come nel caso di Natasha Romanoff la sua famiglia originaria e gli stessi Avengers sono per lei una casa ma anche una squadra con cui affrontare il nemico.   

Black Widow, a mio avviso, non poteva mancare, perché Natasha è ormai da considerare la madre di tutti gli eroi, le fondamenta di un gruppo che assorbe i dolori e i legami spezzati che molto spesso hanno sofferto insieme. E questo film penso lo dimostri chiaramente grazie alla storia turbolenta di Nat. Non farlo significava mancare di rispetto a Black Widow alle sue lotte e soprattutto al suo grande sacrificio.

Un film da vedere e non fatevi ingannare dalle false critiche.

Buona Lettura!!!

VOTO


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