Lettere in bottiglia: Di mondi diversi e anime affini di Mohamed Ismail Bayed e Raissa Russi

Data di pubblicazione: 18 maggio 2021

Due storie di formazione e due punti di vista che si alternano: da una parte Raissa, nata a Moncalieri e cresciuta a Torino; dall’altra Mohamed Ismail Bayed, nato a Casablanca e cresciuto a Torino. Mohamed, che preferisce farsi chiamare Momo, per diciassette anni e 362 giorni è stato marocchino poi dopo aver cercato e sognato è diventato italiano. Raissa è italiana, dal primo giorno della sua vita. 

Pagina dopo pagina, Momo e Raissa ci accompagnano con mano nel loro percorso di crescita. Se Momo racconta della sua famiglia migrante per amore, per dare un futuro migliore a Soukaina, figlia fragile e speciale in un paese ancora troppo razzista; Raissa racconta della sua famiglia tra vacanze, scuola, la felicità delle prime amicizie e dei primi amori. 

Ad un certo punto, le due storie si incontrano e i due diventano un “noi”. Con semplicità e naturalezza, come dovrebbe essere in tutte le storie d’amore, Momo e Raissa che ora stanno bene insieme affermano:

Abbiamo avuto il coraggio di volerci provare, perché insieme sembrava possibile. Siamo due persone distinte, anche molto diverse, ma così uguali quando si tratta di crederci. Ci piace tenerci per mano, quando qualcosa va male, ballare insieme quando qualcosa va bene. Ci supportiamo, ci motiviamo. Sappiamo di non avere un rapporto perfetto, né tantomeno di essere perfetti. Eppure nelle nostre imperfezioni nasce la creatività. Che aspettava il momento giusto o che forse, semplicemente, non aveva il coraggio di uscire. Abbiamo aperto la porta.

Nel 2020 durante il blocco del mondo per la pandemia, senza più impegni di lavoro, Momo e Raissa hanno scoperto la loro passione: quella di creare contenuti su Tik Tok. In breve tempo, la loro vita di coppia ha affascinato milioni di follower e agli inevitabili commenti razzisti, la coppia risponde con gentilezza e ironia: è la loro “rivoluzione gentile!”.

Una lettura piacevole, che consiglio soprattutto ai giovanissimi, in quanto affronta con garbo e delicatezza temi gravi come il razzismo e il bullismo e lascia un messaggio diretto sostenuto da una scrittura fluida e leggera, come le ali di un sogno.

 È il nostro sogno. Non lo sapevamo con certezza fino a quando non abbiamo capito che potevamo mandare un messaggio forte, solo nostro, ma importante per tanti. È la nostra storia, ma è la storia di tutti. I social sono diventati il nostro mezzo e quello che era un gioco ora è diventato un obiettivo.

Ai sognatori come me, auguro buona lettura!


Desly


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