Recensione Nortia: Lo Pseudonimo di Juls Way

Genere: Romance
Data di Uscita: 19 Aprile 2021
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Ben ritrovati lettori, oggi vi parlo del nuovissimo romance edito Words Editore e coglierei subito l’occasione per ringraziare l’autrice e la CE per avermi permesso di leggere questo volume.  
Inizierò con una premessa: quando si sceglie un libro Words lo si fa consapevoli dell’accuratezza che verrà impiegata nel romanzo e qualsiasi sia il livello di coinvolgimento della narrazione, non metterà in discussione il tipo di lettura. Ovviamente questo rimane un mio modesto parere personale.
Cominciamo.
Fin dalla prima lettura della trama ho immaginato potesse piacermi. Adoro le ambientazioni storiche e la ricerca di questo autore misterioso mi ha incuriosito abbastanza da divorarlo in un paio di giorni.
Ho apprezzato molto i dialoghi: creativi, divertenti e mai banali e, in particolar modo, l’attenzione dell’autore nel rimanere fedele al periodo storico in cui è ambientato. Mi è capitato di leggere storici con un lessico moderno, attuale, che mi hanno fatto storcere il naso.
Ad ogni modo mi sento di rassicurare voi lettori perchè, nonostante abbia poco gradito qualcosina, l’ambientazione e le descrizioni mi hanno permesso di immedesimarmi con i personaggi, dall’editorialista Mr. Talbot all’assistente segretaria Miss Evans.
Mr. Talbot, l’editore, è un personaggio sicuramente divertente ma, sotto certi aspetti, molto pignolo. Nel corso della storia vedremo il suo carattere fuoriuscire e avremo prova di quanto in realtà sia buono. Ho apprezzato molto la sua triste storia da uomo abbandonato con qualcuno di cui prendersi cura. 
Miss Evans è sicuramente un bel personaggio, ho apprezzato l’impegno dell’autrice di farla piacere, di improntare un carattere diverso ma, ahimè, non rientrerà tra le mie protagoniste preferite.
Un piccolo aneddoto divertente durante la mia lettura è stato aver continuamente immaginato Mr. Talbot avere un’età diversa. Non capisco perché ma ho dovuto combattere più volte con la mia immaginazione per rendere attinente nella mia mente l’immagine di questo personaggio.
Non aggiungo altro altrimenti rischio di fare degli spoiler e passerò a spiegarvi cos’è che ho poco gradito.
Nonostante “Lo pseudonimo”  sia stata una lettura scorrevole, piacevole ed emotivamente coinvolgente, mi aspettavo che l’autrice celasse di più l’identità di questo scrittore segreto, considerando che, grazie agli indizi sparsi come “le dita sempre sporche d’inchiostro” ho da subito compreso la vera identità dell’autore. Questo ha compromesso, un po’, la lettura restante e finale del libro.
E se questo avrebbe fermato un semplice lettore, solamente curioso del risultato in sé e non dell’evoluzione;  di certo non ha fermato me nel continuare a leggere per comprendere meglio l’insieme narrativo e le motivazioni nascoste dietro la scelta di usare lo pseudonimo, a parte l’ovvietà del secolo in cui è ambientato.
Chi mi conosce o ha imparato a farlo attraverso la lettura delle mie recensioni, sa bene che non spenderei così tante parole se non l’avessi reputato, comunque, un bel libro.
Detto ciò, la mia valutazione rimane positiva.
Alla prossima.

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