Serie tv: Fate - The Winx Saga (Netflix), la recensione.

Come possiamo non parlarvi della serie Netflix del momento?! 

Buongiorno readers e cinefili seriali.

Tutte siamo state bambine e anche se siamo cresciute con cartoni più simili a Sailor Moon, Lady Oscar, Witch e tanto altro, sicuramente, almeno una volta, avete sentito nominare le Winx.

Detto ciò, se vi aspettate il “Se tu lo vuoi, tu lo sarai una di noi, WINX…” no, no, non ci siamo proprio. E già qui partiamo male. 

Brian Young (The Vampire Diaries) che ha curato la serie – assieme al creatore del cartone animato italiano, Winx Club, Iginio Straffi, ha deciso di, a mio parere, eliminare l’essenza stessa delle amate fatine. 

Al posto dei colori, della magia, dell’amicizia e della famiglia, le Winx hanno sicuramente incontrato nel loro viaggio di produzione Le Terrificanti Avventure di Sabrina.

Insomma un altro teen drama che ha deciso di concentrarsi su temi usati e strausati di cui non se ne può più. Credendo che attribuire alle fatine tratti noir possa far bypassare la loro noiosità e superficialità da ragazze qualsiasi di oggi. 

La bambina che è in me avrebbe tanto da ridire, specialmente per la delusione che mi hanno arrecato. Poteva diventare una serie variegata, diversa, forse per bambini ma non solo. A questo punto avrei preferito una serie spin-off delle Winx e non un mashup.

Dal punto di vista di un’amante della serie tv, invece, Fate potrebbe incuriosirvi, sempre, ovviamente, superando la noia dei temi trattati più del dovuto e dimenticandovi del cartone… ma vi lascio all’analisi dettagliata di Nyx .

Alla prossima!

Beh, che dire, Nortia non sembra aver apprezzato molto le scelte artistiche degli autori, dal canto mio invece posso dire che mi è piaciuta.
Ed è forse questa diversità dalla serie madre che mi ha portato ad apprezzarla appieno.
Ma, prima di parlarvene, vi darò un consiglio a mo’ di bugiardino, fondamentale affinchè possiate avvicinarvi a questo prodotto Netflix senza rimanere delusi, come la nostra povera Nortia: dimenticatevi del cartone animato, a parte i nomi e poco altro non hanno quasi nulla in comune.

Fate: The Winx Saga | Full cast and character profiles - Radio Times

Ma partiamo da un quadro generale: la scelta dei colori, la location che rimanda molto a Howgarts e i riferimenti stessi ad Harry Potter mi sono piaciuti molto. Ma oltre questo, sono l’unica ad aver ricamato una storia sulla preside Dowling che fa rima con Rowling?! Beh, con la follia da maratona dalla mia parte, dico che mi è parso tutto molto figo!

Ho amato Terra, letteralmente fantastica. Musa e Aisha indubbiamente apprezzate con tutte le loro sfaccettature e Stella, dopo un inizio titubante e una piccola battuta d’arresto, si fa conoscere e approvare senza troppe domande. Per quanto riguarda Bloom, invece, devo dire di aver provato più volte istinti omicidi. Egoista, irrazionale, deludente e viziata si aggiudica la mia personale medaglia del dissenso. Perché, Bloom, ci fai questo?! 

Fate The Winx Club Saga Recensione: le Winx in live action sono su Netflix

Ma ora parliamo della parte manza della serie TV: River, Sky e Sam. Tutti e tre diversi, affascinanti e ognuno con un proprio carattere, si ha praticamente l’imbarazzo della scelta, quindi mi chiedo: perché scegliere?! Per non parlare poi del professor Silva, figura paterna di Sky e allenatore degli specialisti, che ha quasi destato la mia voglia di fare sport. Netflix, ancora una volta, ha fatto un attimo lavoro con il cast!

Unica pecca: la trasformazione di Bloom che poteva essere fatta meglio, gli effetti scenici in quel frangente hanno proprio lasciato a desiderare; giuro, ho davvero riso in quel momento. Si poteva evitare, credetemi. 

fate-a-saga-wink-fotos-4 | Arroba Nerd

Nel complesso, comunque, lo approvo con i suoi difetti e i suoi pregi; anche le tematiche adolescenziali hanno reso le fate e gli specialisti più umani di quanto potessero apparire all’inizio.
E tra battute osè, personaggi da urlo, un pizzico di trash che non guasta mai e quell’ormai politically correct di cui Netflix usa e abusa, Fate – The WInx Saga (e ci tengo a precisare che “Fate” sta per destino e non per fate, e sì anche il mio mondo è crollato quando l’ho capito) si lascia guardare con un piacere privo di pretese.

P.S. Ora datemi la seconda stagione.
P.P.S. Già che ci siamo, per favore, dateci anche Tecna. Grazie da una direzione sconcertata per una scelta tanto crudele.

Alla prossima piccoli Campanellini! 

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