Inizierò subito col manifestarvi le grandi perplessità che hanno accompagnato la lettura di questo romanzo.
Perplessità che mi hanno seguito durante tutto questo romanzo; ma andiamo con ordine: partendo dalla copertina che non rappresenta per niente il libro, continuando con la storia stessa che mette in ballo tanti di quei temi senza tuttavia svilupparne abbastanza i contorni.
La protagonista è un’arredatrice molto in gamba, Ellie Maddison, ha un marito che ama moltissimo, e che l’ama a sua volta, con cui ha due figlie adolescenti che manifestano tutte le caratteristiche problematiche dell’età.
Un viaggio improvviso di lavoro, per conto della sua socia in Italia, che la porterà nel parco del Pollino, in una magnifica villa di campagna trasformata in un Resort di lusso, Villa Rosso , le stravolgerà ogni equilibrio.
L’incontro con Max Johnson, sovrintendente dell’azienda di famiglia, un affascinante inglese trapiantato in Italia, avrà l’effetto di un terremoto nella vita di Ellie. La consapevolezza di non essere estranei l’uno all’altra e il desiderio di capire di piú determinati meccanismi renderanno la sua vita, di solito scorrevole e tranquilla, molto pesante e piena di dubbi e di incubi. A questo si aggiungerà un tracollo lavorativo per il coniuge che rischierà di fare saltare per aria tutto.
Con l’aiuto di una giovane Italo inglese impiegata a Villa Rosso, Ellie svelerà tutti i misteri che coinvolgono la fidanzata da tempo scomparsa di Max, portando a galla la verità senza però riuscire a guarire il suo cuore, che rimarrà praticamente spaccato in due.
Reincarnazione? Attrazione sessuale? Il rapporto tra Max ed Ellie rimarrà per tutto il libro sospeso e non farà capire assolutamente nulla su dove voglia andare a parare l’autrice.
Non un giallo, non un romance, solo una prova descrittiva dell’autrice dei luoghi e delle atmosfere del caldo sud d’Italia.
Sterile e confuso mi ha lasciato solamente un grande amaro in bocca.
VOTO |
LETTURA MODERATA |
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