Titolo: Eden in the dark
Autore: Arianna di Luna
Editore: Self publishing
Genere: Contemporary romance – sport romance
Autoconclusivo
POV alternato
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Buongiorno lettori,
oggi finalmente riesco a parlavi di Eden in the dark di Arianna di Luna. Appena saputo della sua esistenza ho immediatamente voluto leggerlo; nonostante non avessi mai letto nulla di quest’autrice, il mio istinto mi ha guidato in questa lettura e io l’ho ben che assecondato. Ma bando alle ciance e andiamo al sodo.
Ingoio un groppo di saliva e involontariamente faccio un passo indietro, e lui si sposta un po’ in avanti. La luce del sole colpisce la parte inferiore del suo viso. Sta sorridendo. Ha labbra morbide e denti bianchissimi, ma non è un sorriso gentile. Il mio corpo decide per me, si tira in dietro di nuovo.
Il suo sorriso si spegne di botto, la bocca diventa una linea dura e tesa.
«Saggia decisione, mostro del pozzo. Ora fuori dalle palle. Questa è proprietà privata.»
Eden è una ragazza di vent’anni nata e cresciuta a Greycliff in Canada. Giovane e inesperta in ambito sentimentale è, invece, fortemente preparata alla vita reale, che purtroppo non è stata affatto clemente. Figlia unica di una madre single che, a causa di una malattia degenerativa, ha perso la vista, è cresciuta più in fretta della maggior parte dei ragazzi. Senza un soldo, un lavoro e la possibilità di aspirare a qualcosa di meglio, vive con sua madre, a cui dedica la maggior parte del tempo, in una roulotte nel bel mezzo di un bosco. Nonostante alcuni brutti momenti, però, Eden è una guerriera forte, grintosa e testarda. Non cammina, corre per la sua strada e quando cade, perché cade, si rialza per continuare più veloce di prima. Paradossalmente, nonostante la sua vita possa sembrare vuota è, in realtà, colma di quell’amore che solo una madre può dare.
A fermare la sua monotonia arriverà Crowley Asker, ex pugile di Los Angeles che, accusato di omicidio, ha perso titolo, lavoro e stima verso se stesso. Alla ricerca di una quiete che solo la solitudine può dare, alla fine del processo di cui viene giudicato colpevole, decide di lasciare ogni cosa e partire fino ad arrivare a Greycliff dove, appunto, conoscerà Eden.
L’incontro/scontro tra i due sarà esilarante, come la maggior parte delle loro conversazioni. Entrambi con un carattere forte e spigoloso si contenderanno il titolo del più macho dal primo all’ultimo capitolo. Non c’è dolcezza tra loro, non nel senso più puro del termine. C’è attrazione, sfida, affetto ma non parole dolci o smielate. Eppure, giorno dopo giorno, impereranno a conoscersi e accettarsi a vicenda, diventando l’uno il sostegno dell’altro. Nati e cresciuti in luoghi diversi, hanno entrambi affrontato difficoltà che solo chi ha passato può capire davvero.
Guardarla, toccarla, sfotterla e maltrattarla, mi fa salire il sangue alla testa.
È un romanzo che non definirei leggero, considerando gli argomenti trattati, ma nemmeno pesante. Nonostante i temi che aleggiano nell’aria, l’autrice ha perfettamente calibrato ogni momento con una scrittura limpida e frizzante. È contemporary romance che non parla solo di amore, ma di rinascita, bullismo, stupro; una novella che non si sofferma al bianco o al nero ma contempla ogni sfumatura nel mezzo.
Questo libro, se non è ovvio, mi è piaciuto davvero molto, purtroppo, però, è un autoconclusivo e questo vuol dire che una volta finito rivedrò più – figurativamente parlando – Crow e Eden.
«Sei durissima, Eden. Sei fatta di pietra e spine. Sei un istrice del cazzo. Ma quanto ti ammorbidisci, quando molli la corazza e smetti di avere paura e ti lasci andare, tu sei la cosa più luminosa, la cosa più preziosa e fragile di questo intero universo. Sono tornato perché ti amo. Amo le tue spine e il tuo cuore pulsante. Voglio restare. Lasciami restare.»
Assolutamente consigliato, alla prossima booklover!
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