Le pillole di Nyx: 365 DNI di Blanka Lipińska

TRAMA TRADOTTA DA NOI

Laura, il suo fidanzato Martin e due amici decidono di andare in vacanza in Sicilia. Il secondo giorno di permanenza, nel giorno del suo ventinovesimo compleanno, la ragazza verrà rapita. Il suo rapitore risulterà essere il capo della famiglia mafiosa siciliana, un bellissimo giovane Don – Massimo Toricelli.
L’uomo, alcuni anni prima, ha vissuto un attentato alla sua vita durante il quale è stato colpito più volte, portandolo quasi alla morte. Incosciente, immagina una ragazza: Laure Biel. Una volta rinvenuto farà una promessa a se stesso: ritrovare quella donna
.
Massimo concederà alla ragazza 365 giorni per amarlo e rimanere con lui.
Il Padrino combinato con Cinquanta sfumature di grigio.

RECENSIONE

Considerato il grande successo del film “365 DNI” ho deciso di leggere il primi libro da cui è tratto. 

Avevo già precedentemente letto della somiglianza con Cinquanta Sfumature e devo ammettere di avere avuto anche io questa sensazione, almeno per quanto concerne il protagonista maschile: prepotente, possessivo e maniaco del controllo. L’unica differenza con il famigerato Grey è che, invece di avere una scabrosa stanza rossa ed essere l’amministratore delegato di una remunerativa società, Massimo è il capo di una delle più potenti famiglie criminali di tutta Italia. 

Per quanto riguarda, invece, la protagonista femminile: è totalmente l’opposto di Ana. Ma vi dirò, se all’inizio può sembrare un’ottima svolta, in realtà, Laura si dimostrerà essere una donna superficiale, capricciosa e piena di sé. 

Non so se, effettivamente, quello che più mi ha infastidito, è stato il modo approssimativo con cui l’autrice si è abrogata il diritto di trattare alcune tematiche o la facilità nel credere che l’Italia sia un Paese in cui mafia e corruzione facciano da padroni.
Direte: è un mafia romance, che ti aspetti? Si, è vero, apprezzo anche molto il genere, e vi assicuro che non è il tema del romanzo il problema, più probabilmente il modo in cui lo ha trattato.

Ma non è finita qui, come se i solito luoghi comuni non mi avessero già di per sé infastidito, per me è stato quasi inevitabile non notare come l’autrice rimarchi a più riprese la vecchia e superata retorica della donna “mantenuta e contenta”. Massimo, infatti, nel corso del libro potrà eseguire qualsiasi indicibile azione e la nostra cara protagonista rimarrà arrabbiata lo stesso quantitativo di tempo che ci metterà Massimo a strisciare la sua carda di credito gold. Ogni crimine sarà accantonato se alla fine della discussione McMafia donerà un costosissimo regalo alla sua lady. 

Sfortunatamente, per i prossimi trecentosessantacinque giorni questo non sarà possibile. Farò di tutto per farmi amare da te e, se al tuo prossimo compleanno non sarà cambiato nulla, ti lascerò andare. Questa non è una proposta, è un’informazione. Non ti sto dando una scelta, ti sto solo dicendo come andranno le cose da questo momento in poi. Non ti toccherò, non farò niente che non vorrai, non ti costringerò a fare nulla e neanche ti stuprerò, se è questo quello che temi. Per me sei davvero importante e voglio dimostrartelo. In questa casa sarà tutto a tua disposizione. Avrai qualcuno che ti terrà sotto controllo e al sicuro. Sceglierai tu stessa il personale che si occuperà di proteggerti in mia assenza. Potrai andare dove vorrai, non ho intenzione di imprigionarti, quindi se un giorno vorrai andare a divertirti in un locale o uscire per fare una passeggiata, io non mi opporrò…

In ultima analisi: ho letto molti mafia romance e altrettanti dark romance, perciò non sono una novizia del genere e la mia non è un’opinione dettata dallo scandalo, bensì dalla superficialità, a mio parere, di questo romanzo. Durante la lettura, purtroppo, mi è mancata quella profondità e quel senso di riflessione interiore dei personaggi che ti portano ad affiancare e comprendere i protagonisti, anche nei momenti più distanti dalle nostre vite reali. 

Ho visto il film e mi è piaciuto, ho letto il libro e, invece, non mi ha entusiasmato. Che dire, se qualcuno mi avesse detto di aver visto Bigfoot sarei stata più propensa a credergli. C’è davvero una prima volta per tutto. 

Per concludere, avrei una domanda da fare all’autrice: per caso alla fine del romanzo, a Laura viene diagnosticata la cirrosi? Chiedo per un amico negli alcolisti anonimi.  

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