Milano. Etienne Morville (interpretato da Blaise Alfonso) è un calciatore francese tra i più forti al mondo ma ha un pessimo carattere. In campo si nota più per le risse che le giocate con i suoi numeri 'alla Houdini', fuori dal campo invece si mette spesso nei guai. Dopo essere diventato bersaglio social dopo aver offeso una tiktoker e accusato di 'body shaming', viene messo fuori squadra. La sua popolarità è ai minimi termini e il suo agente non sa più che fare. Da Palmi, un comune in provincia di Reggio Calabria, arriva intanto una folle proposta. Don Vincenzo (interpretato da Rocco Papaleo), un geniale agricoltore in pensione, organizza una raccolta fondi per ingaggiarlo e risollevare così le sorti della squadra locale, l'U.S. Palmese, cercando di coinvolgere i 18.000 abitanti. Morville così arriva sul posto per rilanciare la sua immagine e fa i conti con una realtà completamente diversa rispetto a quella a cui è abituato. All'inizio è come smarrito e gioca male. Poi inizia gradualmente ad ambientarsi e la sua presenza diventa determinante per il rilancio della squadra.
Bentrovati amici cinefili!
"U. S. Palmese", fin dal titolo, ci conduce al centro della Calabria, precisamente a Palmi. Il film di oggi è diretto dai fratelli Marco e Antonio Manetti, che hanno collaborato alla scrittura del copione con Luna Gualano ed Emiliano Rubbi, prodotto da Mompracem e con il supporto di Rai Cinema e Calabria Film Commission.
Nonostante la trama non sia particolarmente originale, il film risulta chiaro e incisivo, sicuramente capace di intrattenere grazie a elementi tipici della commedia che sanno divertire il pubblico. Le evoluzioni della storia possono risultare previste, ma la regia è competente e i personaggi sono ben costruiti, sebbene presentino caratteristiche semplici e bidimensionali.
Eccellenti le performance del mio amato Rocco Papaleo, che riesce ad essere sia commovente che spiritoso; Blaise Alfonso offre un'interpretazione intensa, mentre Gianfelice Imparato risulta convincente nel ruolo del professore e una sorprendente Claudia Gerini interpreta la poetessa, sebbene il suo accento calabrese potesse essere migliorato. La colonna sonora, che mescola pezzi popolari e rap, sostiene con efficacia il ritmo della narrazione.
Ciò che sorprende alla fine di tutto e ha fatto colpo anche su di me è certamente il messaggio che questo film intende trasmettere: una comunità ristretta che si riunisce per perseguire uno scopo condiviso, un gruppo di residenti che ha compiuto l'impresa. Si tratta anche della narrazione di una redenzione, quella di un uomo che riscopre le umili origini che aveva trascurato, quella vita semplice della periferia, tornando a vivere l'umanità di un piccolo paese del Sud Italia dove inizia a giocare per strada con i ragazzi. E tra atleti locali e stranieri, la “U. S. Palmese” rappresenta una storia di crescita sportiva che tocca il cuore di tutti i tifosi, non solo di quelli calabresi.
Un film che vi consiglio di vedere, non solo per gli appassionati di calcio, ma soprattutto per chi non lo ama, perché negli sport di squadra ciò che conta è il gruppo, senza distinzione tra dilettanti.
Assolutamente da non perdere.
Buona Visione!!




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