Il filo di Nortia: Paura di Vivere di Valentina C. (Serie Montgomery #1)

 


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Tutto parte dalla voglia di riprendersi in mano la propria vita, stravolta il tempo esatto di un sospiro. E lo so bene io, Venice Montgomery, sopravvissuta a qualcosa che mi ha cambiata profondamente.

Proprio per questo ho deciso di partire, di allontanarmi dalla mia città, per cercare di ricomporre me stessa.

Ed è quello che ho provato a fare prima di incontrare lui, uno di quei ragazzi da cui,

ho imparato a mie spese, dovrei star lontana.

Sembra facile riuscirci, ma a volte il tremolio del proprio corpo non deriva dalla paura, ma dal desiderio che si prova.

Sono Kiran Knox e sono ciò che voglio che la gente veda: capitano della squadra di football, dj delle feste studentesche, rampollo di una delle famiglie più importanti d’America, ma quella che porto è solo una maschera dietro cui nascondo la mia anima e capisco, la prima volta che la vedo, che ne indossa una anche lei.

La mia Pocahontas.

L’unica in grado di guardare oltre, di vedere solo Kiran e di farmi sentire me stesso, ma è anche l’unica di cui ho davvero timore.

Capisci che puoi smettere di avere paura di vivere quando si trova il coraggio di cedere: al corpo, alla mente, all’anima, ma soprattutto al cuore.

Siamo Venice e Kiran e questa è la nostra storia.


Buongiorno lettori, oggi sono qui a presentarvi in ANTEPRIMA il primo capitolo della serie Montgomery. 

"Paura di Vivere", scritto da Valentina C., vede come protagonista l'ultima figlia della famiglia Montgomery: Venice. Quando lei si trasferisce alla Columbia University, ha modo di mettere in pratica i consigli di chi l'ha aiutata a ritrovare se stessa e s'imbatte in Kiran Knox. 

L'evoluzione del loro rapporto, come quello del singolo personaggio, è intenso.

Venice e Kiran sono molto simili, entrambi riconoscono le maschere che portano poiché solo chi soffre e le indossa a sua volta può accorgersene.

I loro percorsi sono differenti e, seppur non voglia togliere l'importanza a ciò che è accaduto a lei, partecipare all'evoluzione di Kiran è stato molto più struggente. Ascoltare i suoi pensieri mi ha portata a pensare quanto sia stato forte poiché solo così è possibile definirlo. 

Si pensa sia facile mascherarsi, ma la parte difficile sta nel mantenerle integre e trovare equilibrio tra chi siamo e chi vorremmo essere, un filo talmente labile che potrebbe spezzarsi troppo in fretta ritrovandosi a combattere quelle crepe per rimanere sani di mente.

È pur vero che riconoscere qualcuno così non significa essere pronti o adatti ad aiutarli. 

E qui che da sfondo ai protagonisti abbiamo i personaggi secondari che, seppur non presentano tutti uno spessore, alcuni di loro sul finale mi son piaciuti un po' di più.

All'apparenza la storia sembra essere bloccata nel tempo, in un mondo tutto incentrato sui protagonisti tuttavia il ritmo scorre altalenante e pieno di eventi che porta a sentire alcuni momenti quasi frettolosi.

Quello che potrete amare di più è la profonda sensibilità dell'autrice nel toccare argomenti delicati. Si parla di sofferenza, di incertezza, di riscattare se stessi, di rinascere, di smettere di avere paura ma il messaggio che arriva fortemente è la famiglia come unico spazio sicuro.

Sarà che danno il nome alla serie, sarà che i vari protagonisti sono i figli indiscussi di Arthur Gregory III, ma il vero capolavoro è la stessa famiglia Montgomery.

È quella famiglia che tutti sogniamo: si supportano, si amano e si rispettano. Mi sono sentita anch'io parte di loro durante la lettura e siamo solo al primo capitolo!

Impossibile non amare i battibecchi, l'ironia e la fiducia costante che emanano. Tra Tex e Syria non saprei a chi dare il premio per il miglior intrattenimento. Ho gradito ogni dettaglio su di loro e non vedo l'ora di conoscere le altre sfaccettature. 

Che sia, poi, una famiglia benestante è solo un tassello in più. Non importante anche se rilevante abbastanza per poter apprezzare le parole dello stesso Arthur Montgomery: "i soldi e il successo non servono a nulla se non si ha accanto con chi condividerli".

Io la butto lì: sarebbe davvero bello avere un libro sulla storia dei genitori, dati i loro viaggi e le nascite dei figli, mi incuriosisce tanto questa coppia. Mi è piaciuto come hanno accolto Kiran fin da subito riconoscendo in lui, prima della stessa Venice, colui che sembra adatto per la figlia.


"Famiglia è dove si smette di avere paura: Di vivere, ricominciare, di scegliere, di credere."


Durante la lettura ci sono state molte emozioni, inoltre il divertimento in questo caso è assicurato. 

L'intera ambientazione affascina, e come non amare il Montgomery Village. Questa idea mi ha letteralmente fatto impazzire. All'apparenza un po' "troppo" ma con l'arrivo futuro di nuovi partner non si sa mai.  Il viaggio l'ho trovato una splendida sorpresa nonostante sia rimasta delusa dalla sua breve durata, proprio una toccata e fuga. 

Come cornice alla storia non posso non citare i riferimenti e le citazioni musicali, una chicca stupenda che mi ha accompagnata nell'immersione profonda nella lettura, in particolare nelle scene in ospedale. 

Nel complesso sono davvero entusiasta, non pensavo di poter rimanere così felice dopo la lettura di un romanzo. Anche se per qualcuno di voi potrebbe risultare il solito genere/trama da cliché, vi assicuro che il modo in cui viene narrato il tutto fa davvero la differenza. I personaggi sono affascinanti, divertenti e seppur diversi caratterialmente tra loro, riusciresti a vederli unicamente come una famiglia.

Sarà divertente capire come le stesse autrici hanno dato vita a tutti. 

Voglio sottolineare che questa è la prima volta che leggo Valentina C. e devo rassicurarla su come sia riuscita nell'apri pista di questa serie e di aver una nuova aggiunta tra i suoi lettori. Ho sicuramente voglia di scoprire altri suoi scritti.

Spero di non aver spoilerato nulla, il libro è disponibile da oggi!









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