I Flash di Ares: La civetta e il lupo di Martina D'Adamo




Un gelido mattino nevoso, in un piccolo paese sulle aspre montagne friulane, scompare Sofia, una giovane donna dall'esistenza pressoché invisibile. A dipanare la matassa di certezze, sospetti e incongruenze è chiamato il brigadiere Antonio Carrieri, accompagnato, più che aiutato, dall'appuntato Gennaro Murola. I due carabinieri, spaesati e infreddoliti, brancolando nel ciarpame delle indagini, riescono a comprendere questa piccola comunità ferita e cercano con determinazione la verità, che ad un certo punto arriva, quasi per caso, come piace a lei, superando e stravolgendo ogni aspettativa.





Siamo di fronte a un bel giallo, dallo stile asciutto e conciso, scritto con palese capacità di costruire trama e personaggi con chiarezza.

Siamo a Pradosio, paese di poche anime in alta montagna: c'è un bar, una caserma dei carabinieri e un maresciallo che dalla calda Otranto si trova lassù, quasi in esilio.

La prima neve di ottobre è testimone della scomparsa di Sofia, una giovane donna appena laureata con una madre distrutta dalla dura vita e dai giudizi dei compaesani.

Carrieri, il carabiniere, è il detective che arranca sul ghiaccio scivoloso con un paio di scarpe non adatte e incastra i pezzi di una vicenda che affonda le radici in cose avvenute molti anni prima.

C'è o non c'è un crimine? È scomparsa di sua volontà?

Bella storia che si legge velocemente apprezzandone l'ambientazione, i personaggi e la narrazione.

Seguirò l'autrice attentamente.














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