Cinema: La sirenetta - il film

 


Ben ritrovati!

Questa settimana ho avuto modo di guardare il nuovo live action Disney su una delle mie principesse preferite: La Sirenetta.

Ci sono stati vari dibattiti su questo live action, il più chiacchierato è stata la scelta dell'attrice per il ruolo di Ariel (che non rispetta i canoni del cartone), ma nonostante ciò ci presenti danni evidenti all'interno del film abbastanza da non essere riuscito a coinvolgermi come il film d'animazione.

Ebbene sì, sono una di quelle persone che crede che i live action debbano rispecchiare l'originale, se non addirittura migliorarlo dove il cartone/film in questione non è riuscito al suo tempo. Una delle cose che ho imparato con la Disney è che come lui ci ha cresciuto facendoci sognare, allo stesso modo è capace di manipolare le nostre fantasie. 

Durante la visione  “La Sirenetta” si è rivelata complessivamente un prodotto mediocre. All'interno dello stesso film notiamo passare da scene d'effetto (come la presentazione di Ursula o il giro in barca di Ariel e Eric) a sequenze davvero imbarazzanti dove l'utilizzo del green screen si nota parecchio. Un errore davvero imperdonabile arrivati a questo punto!

Insomma siamo lontani un miglio se dovessimo metterlo a confronto con "La Bella e la Bestia" o "Aladdin" che riescono a conquistare lo spettatore e farlo tornare bambino.

Ho avuto modo di guardarlo una volta in italiano e una volta in lingua originale e sinceramente credo che il doppiaggio italiano non sia così malvagio come in giro viene criticato. Sono rimasta molto sorpresa dalla voce di Mahmood per Sebastian, che nonostante sapessi di lui, in un primo momento non l'avevo proprio riconosciuto. Un punto a favore anche per Yana C, la sua performance canora ricorda molto l'originale seppur sembri  leggermente più bassa rispetto a Simona Patitucci.

Anche l’interpretazione di Halle Bailey mi è sembrata molto forzata in ogni sua mossa, tanto da rendere evidente la differenza tra attrice e personaggio, quando in realtà dovrebbero essere un tutt’uno. Cosa diversa invece per Jonah King e per l’ Ursula della McCarthy.

Insomma, “La Sirenetta” s'impegna, questo è impossibile non notarlo ma è insufficiente. Addirittura mi viene da ammettere che convince più sulla terra ferma che in acqua!

A malincuore continuo la mia idea che questi live action portano più delusioni che soddisfazioni. Continuo a chiedermi il perché di queste scelte, di voler per forza manomettere magia e fantasie che hanno cresciuto generazioni di bambini, sotto il ciclone del politically correct. Inoltre da un live action all'altro cambia anche lo stile grafico e molte volte notiamo errori che non dovrebbero esserci. 

Come in ogni cosa, anche in casa Disney abbiamo principesse di serie A e quelle di serie B, ma se dovessimo contare le classifiche svolte nel corso degli anni, "la Sirenetta" sembrerebbe essere la quarta delle principesse Disney più popolari; quindi le congetture di questo minimo indispensabile è davvero inaccettabile. 

Ci si rivede al prossimo live action Disney!





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