Lettere in Bottiglia: Miss President di Tara Sue Me


Lei è Anna, una donna intelligente e affascinante che ha appena vinto le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Lui è Navin, uno dei giornalisti più prestigiosi della testata nazionale GBNC. Più di dieci anni fa si sono conosciuti ad Harvard e hanno vissuto  un unico ma indimenticabile incontro d’amore, poi Navin ha abbandonato l’università senza dare alcuna spiegazione e senza lasciare traccia.   

Le circostanze li fanno incontrare di nuovo e forse quel fuoco acceso negli anni dell’università non si è mai spento. Nonostante a Navin venga assegnato un incarico stabile alla Casa Bianca, tra di loro c’è una barriera insormontabile: può un Presidente degli Stati Uniti innamorarsi durante il suo mandato, soprattutto dopo aver promesso a se stessa e alla Nazione che non ci sarebbe stato alcun matrimonio alla Casa Bianca?

Tra ostacoli e complicazioni, il romanzo riesce a coinvolgere il lettore per accompagnarlo ad un finale non del tutto scontato. L’autrice è particolarmente attenta alla psicologia dei personaggi principali e indugia spesso nell’analisi delle loro ansie e insoddisfazioni; soprattutto nell’insoddisfazione professionale di Navin, che non ha mai dimenticato la sua passione giovanile: diventare giudice. 

Nei capitoli si alterna il POV dal punto di vista di “Lei” e quello di “Lui” in prima persona, tanto che, leggendo, ci si identifica di volta in volta con questo o l’altro protagonista, in un alternarsi di prospettive che crea un affascinante corto circuito narrativo. 

Purtroppo, lo spunto investigativo che sembra delinearsi nei primi capitoli – c’è una talpa alla Casa Bianca? – non viene sviluppato nel corso del romanzo. Inoltre, esclusi i due protagonisti, gli altri personaggi risultano incolori e quasi inconsistenti.  

Lo stile, però, è scorrevole, con una trama semplice e lineare e, nel complesso, Miss President è una lettura piacevole.

DESLY


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