Un giallo italiano godibile e realistico che racconta le avventure di un gruppo di poliziotti, tre uomini e due donne profondamente diversi tra loro, nel commissariato del quartiere Monteverde di Roma.
Antieroi pieni di umanità.
Testa del gruppo il Commissario Ansaldi, uomo non più giovane, pieno di paure e di ansie che vivendo con la compagnia di un fido ed affettuoso cagnolone, viene costretto ad alzatacce mattutine che riescono a smorzarne, solo in minima parte, l’ipocondria e la malinconia che lo affligge.
Sarà la morte di un anziano solo a scoperchiare il proverbiale vaso di Pandora e a impegnare le cellule grigie di questo gruppo di personaggi che si muovono in una Roma piena di vizi, manie e scheletri negli armadi.
E’ stata una lettura molto piacevole: è un giallo in piena regola pieno di riflessioni colte e citazioni imperdibili.
Una costruzione psicologica forte e ben articolata dove i rapporti e le caratteristiche di ciascun membro della squadra sono perfettamente dosate e gestite.
La città di Roma è una cornice degna che l’autore descrive nei minimi particolari portando il lettore a fare un viaggio nella città eterna, dai quartieri alti alle torbide periferie.
Una storia piena di vita nonostante la catena di omicidi che la costellano e a cui l’autore spero vorrà dare un proseguo.
Sorprendente!
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