Parole nel salottino: Find me di Anne Frasier



Data di uscita: 24 maggio 2024





 Benjamin Fisher, noto a tutti come l’Inland Killer, nei trent’anni passati nel braccio della morte, non ha mai rivelato il luogo di sepoltura delle sue numerose vittime. Ora vuole farlo, ma prima desidera incontrare la figlia che non vede dal suo arresto.

L’ex profiler dell’FBI Reni Fisher convive con il senso di colpa: da bambina, aiutava suo padre ad adescare giovani ragazze, era un gioco segreto tra lei e l’amorevole genitore. Quando, alla porta della sua casa nel deserto, bussa il detective Daniel Ellis, l’incubo però ritorna. Ma Reni non può immaginare cosa e chi si cela dietro il passato di suo padre e, più i due indagano, più tornano in superficie oscure verità. Anche il detective Ellis ha un trascorso che nessuno conosce, ma non potrà tenerlo nascosto a lungo, non più ormai.
Come si può vivere una vita normale quando tutta la tua esistenza viene sconvolta da atroci rivelazioni? Quando la mente gioca brutti scherzi, restare lucidi diventa impossibile.



Oggi vi parlo di questo thriller psicologico “Find me” di Anne Frasier edito dalla Queen Edizioni. 


Ho iniziato questo romanzo con la convinzione di sapere cosa aspettarmi dato che avevo letto la trama e temevo che la storia potesse essere scontata. 

Invece, tutt'altro: perché il romanzo è stato avvincente e mi ha spinta a continuare la lettura per scoprire nuovi dettagli.


Un aspetto che ho apprezzato moltissimo è proprio la parte psicologica, in particolar modo, quella della protagonista con il padre e le emozioni contrastanti che ha sempre provato nei suoi confronti. 


Da un lato, c'era il padre amorevole, che le leggeva favole prima di andare a dormire, giocava con lei, l’abbracciava quand’era triste e che si era preso cura di lei quando nessun altro poteva farlo.


Dall'altro lato, però c'era il mostro: colui che aveva fatto del male a molte giovani donne e che aveva abusato di lei per i suoi scopi perversi.


I personaggi sono interessanti e ben caratterizzati, come Reni: complessa sia per il suo passato che per il suo carattere a dir poco particolare.


Anche Daniel ha un passato complicato che in pochi conoscono e il loro legame si basa proprio su quello: riescono a capirsi come nessun altro è mai riuscito a fare.


È scritto in terza persona, la maggior parte del libro è narrato dal punto di vista della protagonista, con alcune parti che offrono un aspetto di altri personaggi, come la madre e Daniel. La scrittura è scorrevole, piena di suspense, mistero e tensione. Ogni pagina e ogni capitolo celavano un pezzo del puzzle mancante, e quando finalmente la verità è venuta a galla, sono rimasta sconvolta. Ho avuto l'impressione che fosse sempre stata lì, sotto i miei occhi.


“La topografia del deserto era ingannevole. Un po’ come la vita. Pensavi di avercela fatta, ma in realtà il luogo che volevi raggiungere era sempre fuori portata”


Per quanto mi riguarda, considero questa storia come una sorta di rinascita per la protagonista. Queste indagini e ciò che ha scoperto l’hanno fatta soffrire, ma le hanno anche dato l’opportunità di lasciarsi alle spalle il passato e di ricominciare a vivere, una vita che possa essere priva del senso di colpa che l’ha sempre condizionata e che, anche se solo una piccola parte, rimarrà in lei per sempre.


Il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca perché se da un lato la storia di Reni si è conclusa, quella si Daniel deve ancora iniziare. 

Troppe domande sono rimaste senza risposta, non vedo l’ora che venga tradotto anche il seguito.


Ringrazio infinitamente la scrittrice e la casa editrice per avermi dato l’opportunità di leggere questo libro che mi ha fatta innamorare!










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