Bentrovati cari lettori!
Oggi ho il piacere di
presentarvi “L’Isola delle fate” di J.Ann, edito More Stories.
Protagonista della storia è
Aine, una ragazza il cui nome in celtico significa “Regina delle Fate”. Ferita
dalla vita e dall’amore, decide di tornare a vivere sulla sua isola,
Skye, dove sono le sue radici, il cui legame è davvero indissolubile. Qui
impara a essere indipendente e felice, proteggendo il suo cuore
e circondandosi dalle persone a lei care: gli amici e soprattutto la
nonna, che le ha insegnato quasi tutto ciò che sa, su pozioni, tisane e erbe,
un po' come le fate. Un giorno, però, l’amore sembra arrivare in
modo magico e misterioso attraverso Patrick, che giunge sull’isola
per studiare le aquile. L’aria tra i due si fa subito elettrica e anche
se entrambi non sembrano disposti a voler rinunciare alla loro libertà, tenere
a freno i propri sentimenti diventerà sempre più difficile. Sullo sfondo
dell’isola di Skye, tra distese erbose, seducenti pozze d’acqua cristallina,
montagne da esplorare e vecchi cimiteri incantati, l’amore assume sfumature
magiche, facendo coincidere realtà e leggenda.
Fantasy scritto in prima persona dal
punto di vista di Aine, che ci riporta, nei minimi dettagli, non solo tutte
le sue paure, insicurezze, gioie, passioni ma, allo stesso tempo, anche i
pensieri dei personaggi a lei più vicini, che impareremo ad
apprezzare. Un libro avvincente, con un linguaggio scorrevole, in cui
l’autrice riesce ad esaltare in modo corale tante voci ed emozioni, nonostante
sia scritto in prima persona. Una storia che delizia non solo per la trama ma
soprattutto per le tante curiosità e aspetti interessanti sul mondo
dell’erboristeria, che hanno reso il romanzo più 'caldo' e coinvolgente.
«Mimolo (mimulus giallo): per coloro che non
si sentono mai abbastanza»
Non fatevi scappare questo meraviglioso
racconto, che tra l’altro ci regala, tra le sue righe, tante perle di vita.
« La
vita è sofferenza. Anche. Senza quella non ci sarebbe la gioia, non ci sarebbe
il sollievo dal dolore. Sarebbe tutto piatto. Ma se per paura di soffrire
ancora ci precludiamo ogni possibilità di tornare a gioire, allora quella è la
vera tragedia.»
BUONA LETTURA!!!
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