Recensione Nortia: The Final Six - Un pianeta da salvare di Alexandra Monir (Serie #1)

Editore: HarperCollins Italia
Data di uscita: 22 aprile 2021
Pagine: n° 384 
Serie The Final Six #1

Buongiorno lettori.
Ringrazio la Harper Collins per avermi dato l’opportunità di iniziare in anteprima questa storia. Mi sono presa una settimana per gustarmela perché, nonostante il libro non sia così lungo, ahimè, ho ripreso a studiare per la sessione d’esame.
Un pianeta da salvare – The final six è il primo volume della nuova serie fantascientifica per ragazzi scritta da Alexandra Monir e, se la trama mi ha catturata fin dall’inizio, la storia in sé mi ha convinta pienamente per la sua originalità.
Fin dalla prima pagina veniamo messi di fronte allo scenario terribile che il mondo sta affrontando, un futuro che speriamo non arrivi mai ma, che più volte, gli ambientalisti di oggi cercano di combattere.
I cambiamenti climatici hanno causato una crisi globale ribellandosi a quello che, per secoli, l’uomo ha fatto loro; le città che conosciamo oggi sono infatti, perlopiù, sovrastate dall’acqua. Le sole descrizioni degli ambienti riescono a catturare e trasportarti nella storia.
E non finisce qui, le premesse per essere un successo ci sono tutte.
Il libro è un mix, se volessimo citare nomi già conosciuti, tra il famoso Hunger Games e l’altrettanto The Martian. I sei finalisti saranno coloro a cui sarà affidato il futuro dell’umanità i quali dovranno fondare una nuova colonia su Europa, il quarto satellite naturale del pianeta Giove.
La particolarità principale che, in questa storia, mi incuriosito è senza dubbio il tema dell’astronomia, con i riferimenti vari alle vere congetture su come sia possibile la vita su Europa, vero nome di uno dei satelliti di Giove. L’autrice ha saputo ricreare, in un ambiente verosimile al nostro, una storia molto invitante in cui tra i ventidue adolescenti più brillanti del mondo spiccheranno Leo e Naomi.
A differenza di Hunger Games, che sappiamo essere fin dall’inizio una strage e un gioco pericoloso, i giovani adolescenti quando vengono convocati al Centro internazionale di addestramento spaziale di Houston pensano di essere i fortunati, coloro che hanno una possibilità sugli altri. In uno scenario accademico tra prove di volo, nuoto e di insegnamenti su come adattarsi a uno space shuttle, nessuno pensa che dietro al programma spaziale ci sia qualcosa di sinistro.
Leo, campione italiano di nuoto, è tra quelli che pensa che Europa sarà la sua nuova ragione di vita, dopo aver perso l’intera famiglia quando Roma è stata sepolta dall’acqua. Eppure sarà solo grazie a Naomi, prima un’amica e poi qualcosa di più, che imparerà a vedere le cose da una prospettiva diversa.
Naomi è forse il personaggio più bello e interessante della storia. Californiana, di origini iraniane, è un vero talento per le materie scientifiche e fin dall’inizio sospetta che i responsabili del centro nascondano segreti, tra cui il vero motivo del fallimento di una missione precedente su Marte, dove nessuno si è salvato. Nel corso della storia Naomi cambia la sua idea e, per quanto non vuole lasciare la famiglia, capisce di dover essere una dei sei finalisti perché è l’unica in grado di aiutare gli altri quando si ritroveranno su Europa. Un personaggio che sicuramente fa la sua scena e cattura l’attenzione. Sono davvero curiosa di conoscere meglio tutti i dettagli che l’autrice ha dato al personaggio.
Mi ha incuriosito molto la teoria delle cavie, del siero che proviene da Europa ma molte domande affollano la mente e invece di chiudere il cerchio, questo si apre e si dirama ad altre teorie sempre più diverse.
Il finale, per quanto abbia avuto un’evoluzione affrettata, è forse stato uno dei più inaspettati ma graditi perché speravo di avere notizie prima su un altro personaggio, che è rimasto marginale, ma alla fine non abbiamo dovuto aspettare il secondo capitolo per imparare a conoscerlo un po’.
Pov alternati tra Leo e Naomi, rendono una lettura più profonda della storia. Essendo un libro per ragazzi, la scrittura è molto semplice, scorrevole e di facile comprensione ma non si esclude che anche ragazzi più grandi, come me, possano trovare piacere nel leggerlo.
Finalmente una serie fresca, diversa dal solito fantasy pieno di soprannaturale che oramai mi fanno alzare gli occhi per la noia e la poca originalità.
L’autrice ha saputo cogliere l’occasione seppur, come ho detto, la storia potrebbe avere dei caratteri simili ai già citati, intoccabili e famosi bestseller di Suzanne Collins; questo è un mondo completamente diverso che vale la pena di conoscere.
La mia personale opinione è del tutto positiva e non vedo l’ora che arrivi luglio per poter leggere il secondo volume. Sicuramente è un libro che voglio nella mia libreria, quindi appena potrò il salto in libreria è d’obbligo.
Alla prossima.

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