Il diario delle blogger: Chi non ama il proprio fratello di Antonio Chirico

 




Che cosa si e disposti a fare per un congiunto colpito dal tumore? Qui non si tratta di affrontare un intervento salvavita o un viaggio della speranza, ma di sottostare o meno alla truffa di un oncologo per lascia all'ammalato l'illusione che si stia tentando il tutto per tutto. Difatti, la diagnosi non lascia scampo. Cosa scegliere: smascherare il raggiro o farsi gabbare per amore fraterno? Una storia in cui la tragicità legata alla fine di una vita s'intreccia con il rapporto dell'uomo con il denaro. Un dramma nel dramma. Riaffiorano i momenti salienti di leggerezza e di tensione della famiglia. Tornano a galla pregi e difetti di ciascuno. Questi ultimi della famiglia. Tornano a galla pregi e difetti di ciascuno. Questi ultimi rischieranno di predominare ed esplodere proprio nel momento cruciale. Tutto quel che sta accadendo intorno al malato non è opportuno che arrivi alle sue orecchie, ma quest'esigenza prevarrà?





La storia drammatica di un’esperienza che MAI nessuno vorrebbe affrontare: vedere un proprio familiare spegnersi piano piano a causa di un tumore, a maggior ragione quando quel familiare è un fratello. 


Siamo fra Nardò e Napoli con i loro paesaggi mozzafiato e la brezza marina che permea i viaggi di due fratelli che vanno a visitare l'altro fratello ammalato di tumore.


La situazione, già di per sé pesante da digerire tra esami e cure, è contornata da momenti di sconforto e tensione. Ogni familiare ha idee contrastanti: proteggere il malato e affrontare il più possibile in serenità la grande battaglia oppure rivelare tutta la verità; ma sarà la presenza di un oncologo che preferisce mentire pur di mantenere viva la speranza in una cura miracolosa, illudendo tutti che renderà tutta la situazione un vero inferno. 


Nel corso delle pagine possiamo avvertire la frustrazione dei familiari, nei loro dialoghi che tentano di incoraggiare il fratello nel vincere la sua battaglia, la sorella molto credente che prega sempre di più,  il malato che affronta giorni positivi e giorni negativi tra chemio, solitudine e dolori. 


“…In fin dei conti per ciascun uomo c’è una strada, con le sue salite, le sue discese, le sue curve e il percorso che ci offre il destino bisogna accettarlo per come viene, senza lamentarsi, senza stare a guardare in continuazione la cosiddetta erba del vicino. Quell’erba, infatti, anche la più verde, può seccarsi..”


E proprio in queste situazioni che emerge il vero amore fraterno nonostante che hanno personalità ed idee diverse,  si perdono nei dialoghi tra ricordi infantili, vacanze al mare con i genitori. 


L’autore è stato in grado di dimostrare gli aspetti burocratici che si affrontano in seguito alla malattia, il livello psicologico ed emotivo che colpisce il malato e le persone attorno. Il lettore si sente parte integrante della storia (almeno questo è ciò che ho provato avendolo vissuto sulla mia pelle). È stata data voce a chi non ce l’ha fatta e a chi ha passato tutto ciò nascondendo i brutti pensieri e le paure. 


Posso solo confermare che in questi momenti si è disposti a fare di tutto, senza spegnere la speranza fino all’ultimo briciolo di luce di quel tunnel oscuro. 


Una lettura che entra nel profondo delle emozioni e tiene col fiato sospeso fino all'ultima pagina proprio grazie alla capacità di Antonio Chirico di trattare temi delicati con sensibilità e compassione. 











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