Da un po' sentivo il bisogno di rendere giustizia a questo saggio che racconta la vita e le azioni di Ukmina Manoori, un'eroica Afghanistana cresciuta sin da bambina come se fosse un maschio, una basha posh.
La realtà delle femmine che per decisione dei genitori si trasformano in maschi per essere utili alla propria famiglia è una tradizione millenaria dell'Afghanistan più arretrato e rurale: una tradizione governata dalla povertà e dalla religione musulmana più integralista che proibisce alle donne di mostrarsi in pubblico senza velo e senza un uomo accanto, relegandole quindi dalla pubertà al ruolo di mogli e madri sottomesse.
Ukmina (divenendo Ukomkhan, "colui che comanda") ha conquistato il diritto di mantenere la sua identità combattendo con i guerriglieri e divenendo un punto di riferimento per le tribù locali. Ancor prima di diventare adulta si è opposta ai mullah che le imponevano di abbandonare i panni maschili e divenire sposa e madre, conquistando con i denti il diritto femminile di decidere della propria vita e del proprio corpo.
Ukmina è l'emblema dell'orgoglio, del rispetto di sé stesse e della libertà di poter fare la vita che si vuole; lei stessa racconta di non aver mai desiderato dei figli e una famiglia tradizionale, ma di aver sempre lottato perché i diritti delle donne e la loro realizzazione nella società si evolvessero anche nel suo paese più selvaggiamente arretrato.
Storia entusiasmante che colpisce per le citazioni storiche e per la saggezza di una donna che, sebbene analfabeta, ha di che insegnare alle giovani generazioni.
...Nell'altro mondo chiederò ad Allah di farmi essere una vera donna o un vero uomo .
Non importa cosa ma non metà e metà...
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