Lettere in Bottiglia: Nel cortile di Nenè. un giallo un po’ sbiadito di Lucia Spinella


Il sottotitolo recita: “un giallo un po’ sbiadito” ma tutto si può dire di questo romanzo tranne che sia sbiadito. Risplendono in ogni pagina i colori e le luci della Sicilia più solare e se ne respirano i profumi e i deliziosi sapori.

Nenè è un’anziana insegnante in pensione: nel suo cortile si avvicendano figure e personaggi che rendono vivace la sua giornata. Spesso cerca di resistere agli invadenti pettegolezzi della sua vicina Ciccina, ma a volte vi cede con piacere. Non è mai sola, stimata com’è da tutta la comunità del borgo di Torrescirtea in cui vive: e poi, a darle una mano in casa c’è la giovane e capace Sarina, sempre pronta a farsi in quattro per lei e a trattarla come una di famiglia. 

È maggio e nel paese si verificano quasi contemporaneamente fatti nuovi e inaspettati. Il primo è un evento inquietante: il ritrovamento di un cadavere nella spiaggia, o meglio, non un cadavere, ma “le ossa di un cristiano”: “C’erano solo quelle.. perché quello stava lì da tanti anni ormai”.  E poi, lo stesso giorno, arriva in città il giovane brigadiere Simone, piemontese d’origine e alla sua prima esperienza siciliana. Infine, c’è il ritorno al paese, dopo tanti anni, di una famiglia emigrata in America: tornano a Torrescirtea per celebrare il matrimonio del figlio nella loro terra d’origine.  Ed ecco pronti tutti gli elementi per il giallo, a metà strada tra un classico Moltalbano e un più popolare Don Matteo. 

In realtà, Nel cortile di Nenè si fa apprezzare più per il suo racconto di costume che per la trama gialla, forse un po’ debole e affrettata nelle conclusioni. La scrittura è agile: un racconto in terza persona, in cui spicca il punto di vista sapiente e bonario della protagonista. Lo stile è scorrevole e prevalgono dialoghi rapidi, incalzanti e non privi di sottile ironia. Lo stesso uso del siciliano trasmette felicità, sia nei termini sia nella costruzione della frase. L’autrice, Lucia Spinella, dipinge i personaggi in poche e rapide pennellate e riesce a dare loro il giusto spessore per un romanzo che ci avvolge con il sapore fresco ed estivo di un ghiacciolo al limone.

Anche nei momenti più drammatici, c’è sempre aria di festa nelle pagine di Nel cortile di Nenè, ed è il riflesso di una comunità che condivide gli eventi della vita e la bellezza dello stare insieme. Bella davvero è la descrizione dei “virgineddi”: una specie di convivio di paese in cui le donne preparano tutte insieme un piatto di pasta semplice, in onore della Madonna, e tutti siedono insieme a consumare il pasto e a celebrare l’estate che arriva. Ed è sempre con frizzante delicatezza che l’autrice introduce le due vicende che colorano di rosa la trama del romanzo, l’amore giovane e spontaneo tra Simone e Sarina e quello tormentato e sofferto tra Giuseppina e Giacomo. 

Complessivamente, pur sottolineando alcune ingenuità tipiche di un autore esordiente, nonché  qualche svista nel lavoro di editing, Nel cortile di Nenè  è una lettura simpatica e giusta per l’estate: un libro perfetto per la lettura sotto l’ombrellone!

DESLY


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