Al cinema: Tenet, la recensione.

Ritornare al cinema, si sa, può essere difficile di questi tempi ma con la giusta spinta tutto si riesce.

Inizio con una premessa “Se devo dire che ho capito tutto, allora è una grande bugia.“. Direte voi: ma allora cosa hai visto?

Beh è più semplice di quanto sembri, o spero che sia cosi.

Christopher Nolan ti trascina in una storia elaborata (al cui mondo ancora non hanno creato parola per descrivere quanto sia stata tale), e con un bel cast non, c’è che dire. Nonostante mi sia lasciata confondere non poco – una scusa per rivederlo – ho adorato l’intera trama e la sua sequenza scenica.

Aspettatevi molto da un film che forse contiene anche troppo, vi ritroverete a guardare una pellicola che ha tanto da mandare giù e in cui la maggior parte dei personaggi ha un limite scenico che ti porterà a capire quanto poco di loro comprendiamo.

Eppure, se da un lato abbiamo una storia fredda e dei personaggi altrettanto glaciali, non sorprendetevi, per Nolan è semplicemente un classico.

E, adesso, non fingiamo che sia andata a vedere questo film per altro se non per l’adorabile Robert Pattinson, che continua a stupirmi per l’efficacia e la bravura con i quali riesce sempre a portare a casa un ottimo personaggio ben strutturato.
Non c’è molto da dire se non che dai tempi di Twilight, Robert si è evoluto e distaccato molto dal personaggio adolescenziale che lo ha portato alla ribalta. E se qualcuno ancora non riesce a vedere la sua bravura, preferisco non parlarne affatto perché sarebbe solo una grande perdita di tempo, la vostra non la mia. Io, nel frattempo, continuerò a rimanere #teamPattinson a vita.

L’unico mio consiglio è di non farvi frenare da un anticipato giudizio, diciamo abbastanza diffuso, e di guardare qualche altro suo film, per potervi, come me, innamorare oltre che della sua innata bellezza anche della sua bravura.

In sintesi, un film bellissimo, avvincente e coinvolgente che non ti lascia nemmeno un minuto per pensare lucidamente. Le sequenze d’azione poi non ne parliamo; ho adorato le parti “al contrario” anche se, a un certo punto, mi son detta “siamo al contrario o a tempo?!”

Comunque, tralasciando la mia testa che, dopo un paio d’ore, chiedeva aiuto per metabolizzare il tutto e poter, finalmente, porre le mie congetture (potrebbe anche essere stata colpa della mascherina infernale che non ti aiuta a respirare, manco fossimo sott’acqua), andrò sicuramente a rivederlo.
Per il resto, confusione temporale a parte, gran bel film. Nolan, mio caro, hai fatto centro, come sempre.

Alla prossima e non dimenticate di indossare la mascherina!

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